Dopo aver realizzato, in versione vinilica, gli ultimi due lavori dei texani
Aska, la Pure Steel Rec. ha deciso di ristampare anche (CD e LP) l’album “Nine tongues”, risalente al 1997. Si tratta del terzo capitolo discografico per il gruppo americano, una heavy metal band di stampo classico emersa (beh, si fa per dire…nda) in un periodo dominato soprattutto dal black e dal grunge.
Le principali influenze che emergono da questo lavoro sono i Kiss, gli Iron Maiden ed i Judas Priest. Questo per gli Aska è stato sicuramente un punto di svolta in senso più heavy rispetto al passato, condizionato da un profilo sin troppo melodico e da produzioni assai fiacche. Comunque gli episodi orecchiabili dal taglio americano (e kisseggiante..) non mancano, vedi le non irresistibili “Little sister” e “Killashandra”, ma il gruppo sembra più convinto e convincente nei pezzi grintosi, come “The stalker”, “Blood of the wolf” o quando si trincera dietro il riffone old-school di “Captain Crunch”.
Però, ad essere sinceri, non c’è mai la sensazione di essere di fronte ad una formazione indispensabile.
Robetta dignitosa, ma nulla che si faccia davvero ricordare.
L’orgia di rientri sulle scene, resurrezioni artistiche, ristampe, recuperi sempre cult, ennesime rimasterizzazioni, ecc, comincia a mostrare la corda. Immancabilmente, quando si esagera si finisce per sbagliare.
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