Qualche anno fa, in occasione del loro primo lavoro "Pay for Your Sins", presentai su queste stesse pagine i modenesi
Mary Brain, che da non molto hanno debuttato sulla lunga distanza con l'autoprodotto "Regression of Human Existence".
Le radici musicali del quartetto rimangono quelle che gli avevo riconosciuto allora (un Classic Heavy Metal con influssi Thrash), ma ora sono altrettanto evidenti i miglioramenti messi in mostra, sopratutto a livello compositivo e negli arrangiamenti, proprio i due settori che avevo indicato come il loro
tallone d'Achille nella mia analisi del loro demo. Dal quale recuperano anche un paio di brani, come "Sodomah & Gomorrah" e "... We'll Be Alone", che con il senno del poi dimostrano di aver meritato questa seconda chance.
Ma le altre canzoni non sono da meno, con un sound che si è fatto più incisivo ed affilato, dove gli spunti Hard Rock hanno perso terreno (li ritroviamo tra uno scatto e l'altro di "My Redemption"), con i Mary Brain che pur di fronte a composizioni più articolate appaiono davvero a loro agio e, infatti, non incespicano nemmeno lungo i sentieri tortuosi di "Insane Asylum" o della speedy "Death Game",
Dopo l'uscita di "Regression of Human Existence", le cui registrazioni risalgono comunque al 2011 ma rimaste poi a lungo
in un cassetto a causa delle difficoltà di trovare una label che puntasse su di loro, i Mary Brain sembrano essersi separati dall'ottimo cantante Matteo Vicenzi mentre hanno trovato in Matteo Marano un secondo chitarrista.
Da parte nostra resteremo sintonizzati per verificare come reagiranno a questo riassestamento e se ci saranno ulteriori progressi e novità.
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