Messerschmitt - Naked Truth (live​ @​ Closer)

Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2015
Durata:38 min.

Tracklist

  1. BLOOD AND TEARS
  2. KING OF SKY
  3. HEROES OF THE RISING SUN (KAMIKAZE)
  4. THE NIGHTRUNNER
  5. RESURRECTION
  6. BRINGER OF MOURNING
  7. SHAPE THE STEEL
  8. HEAVY METAL FIGHTERS

Line up

  • Flavio “dragon whelp” Falsone: vocals
  • Fabrizio “ace” Appetito: guitar
  • Francesco “riffmachine” Ciancaleoni: guitar
  • Mario “the drill” Ghio: bass
  • Luca “the animal” Federici: drums

Voto medio utenti

Direttamente da “The days of dream” di Gianni Della Cioppa e ancor di più dagli “Anni di metallo” di Andrea Ciccomartino, Ladies and Gentlemen: i Messerschmitt!
Chiunque voglia vivere (o rivivere) l’epopea pionieristica del Metallo Italiano non può prescindere da queste due pubblicazioni editoriali scritte miscelando la competenza giornalistica con l’emozione inarrestabile dei veri appassionati, e non è un caso se la formazione in questione, storica e poco fortunata agitatrice del rockrama romano, si sia guadagnata un’importante menzione su quelle pagine così istruttive e avvincenti.
In particolare, ovviamente, i maggiori dettagli li troverete sulla minuziosa indagine svolta dal mastermind dei Graal sulle peculiarità della “scena” capitolina, scoprendo le origini di una band nata nei primi anni ottanta con il nome di Zellofen e che nelle sue prime incarnazioni annoverava in veste di cantante il compianto Baffo Jorg (all’anagrafe Giuseppe Zappimbulso), autentica istituzione tra le legioni di metal-heads della città eterna.
Una viscerale e ispirata devozione per Saxon, Judas Priest e Iron Maiden e un sacco di apprezzate esibizioni dal vivo non furono sufficienti a condurre il gruppo oltre i limiti dell’incisione dimostrativa, e solo nei tempi recenti, dopo la reunion effettiva del 2011 e svariati avvicendamenti in line-up, i Messerschmitt approdano a “vere” produzioni discografiche, con questo live registrato al Closer club nel febbraio 2015 a rappresentare un succulento “antipasto” in attesa di un full-length nuovo di zecca previsto per il 2016.
Con i fondatori Appetito e Ciancaleoni schierati ai rispettivi “posti di combattimento”, sapientemente supportati da oculati innesti di musicisti affini alla loro “classica” visione artistica, il Cd (autoprodotto e realizzato in collaborazione con la Metal Zone di Gianfranco Belisario) vi catapulterà in un appassionante calderone di HM old school, diretto, privo di orpelli, una dimostrazione di “coerenza” che grazie al feeling giusto (e un certo ritorno di tali sonorità …) piacerà verosimilmente anche ai meno “nostalgici”, a quelli che non hanno vissuto in prima persona le enormi difficoltà che il metallaro italico doveva affrontare negli eighties e che ciononostante non arrestavano lo “sbattimento”, grazie all’invincibile “senso di appartenenza” che lo animava.
Riff martellanti, chitarre saettanti, basso e batteria che scolpiscono possenti ritmiche e una voce (quella della new entry Flavio Falsone, grintoso anche nell’esortare il pubblico con un simpatico accento autoctono) piuttosto abile nell’assecondare un songwriting abbastanza semplice e tuttavia assai efficace, sono gli elementi essenziali capaci di rendere “Blood and tears”, “Heroes of the rising sun (Kamikaze)”, “The nightrunner”, la scura “Bringer of mourning”, l’inno “Heavy metal fighters” e il resto della setlist momenti di “cruda verità” metallica, schietta, ficcante e coinvolgente, indifferente alle contaminazioni e alle miriadi di “specializzazioni” che il genere ha frequentato nel corso degli anni.
Un pizzico leggero di naiveté complessiva non inficia la notevole godibilità dell’opera, consentendomi di affermare con convinzione che “la tribù dei metallari colpisce ancora” (proprio come titolava un articolo sul metal romano … cfr. il già citato testo di Ciccomartino) e sono certo che continuerà a farlo anche nel prossimo futuro.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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