Copertina 6,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2013
Durata:non disponibile
Etichetta:My Kingdom Music

Tracklist

  1. OBSESSED ONSLAUGHT
  2. REVELATION’S HAMMER
  3. DEN BLåøYDE
  4. BURIED AS FILTH
  5. AVGUDSDYRKELSE
  6. THE CROWN OF MALICE

Line up

  • Accuser: Vocals, Guitars, Bass
  • Myrvoll: Session drums
  • Exilis: Session synth

Voto medio utenti

I norvegesi Revelation's Hammer ci vengono presentati dalla loro etichetta, la My Kingdom Music, come una delle "next big things" della scena black scandinava per via della loro proposta maligna ed abrasiva.
Come spesso accade, purtroppo, siamo invece di fronte ad un album che di sensazionale non ha nulla: l'esordio dei nostri è, infatti, un mix di soluzioni già sperimentate da Thorns, DHG e Satyricon post Nemesis Divina e quindi è un dischetto di black metal dal taglio moderno e asettico tanto in voga, qualche anno fa, nella terra dei fiordi.

Intendiamoci bene: "Revelation's Hammer" è un album intenso, molto violento, gelido come le carezze di un morto e supportato da un suono adattissimo al suo contenuto ed è, dunque, un lavoro di tutto rispetto, ma da qui a considerarlo un capolavoro ce ne passa.
Accuser, la mente dietro al progetto, arriva tardi nella proposizione di certe soluzioni sonore, ma lo fa con cognizione di causa e riesce a bilanciare in maniera credibile le influenze più tradizionali, presenti nei solchi del lavoro, con le propensioni più innovative che consentono a questo esordio di essere un album convincente sotto molti punti di vista.
I pezzi, mediamente lunghi, sono ben strutturati, mai noiosi, e con una vena di "strafottenza" che li rende particolarmente gelidi nel loro essere elitari e misantropici, come da tradizione del genere.
I riff di chitarra sono intrecciati molto bene e, a volte, denotano un retrogusto rock'n roll piacevolissimo mentre la sezione ritmica, in sui spicca il basso suonato con un gusto notevole, procede spietata e chirurgica senza lasciare trapelare nessuno spiraglio di luce.
Sugli strumenti si erge, poi, lo screaming ferale del leader che schiuma rabbia e disgusto ad ogni passaggio.

In conclusione, se siete estimatori del suono dei gruppi che vi ho indicato più sopra e se amate le proposte senza compromessi dovete dare una possibilità a questo lavoro con la consapevolezza, tuttavia, che non ascolterete nessuna rivoluzione sonora.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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