Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2004
Durata:45 min.
Etichetta:Napalm
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. CRIMSON LEGIONS
  2. DANCE OF THE THOUSAND KNIVES
  3. LAST WILL
  4. BLACKER THAN BLACK
  5. VORTEX OF CONFUSION
  6. A.M.S.G.
  7. DAEMON'S CLAW
  8. NIGHTSTALKER
  9. SEVEN PLAGUES, SEVEN WRATH (XES REVELATION)
  10. HELLGIUM MESSIAH

Line up

  • Lord Sabathan: bass, vocals
  • Nornagest: guitars
  • Nguaroth: guitars
  • Glaurung: drums

Voto medio utenti

Wow, finalmente i veri Enthroned sono tornati! Lasciato ormai da tempo alle spalle il periodo d'oro del gruppo, prima del tragico suicidio di Cernunnos, la band belga è riuscita anche a catalizzare gli sforzi profusi in occasione degli ultimi tre lavori: il cambiamento di "Apocalypse Manifesto", la caduta di stile di "Armoured Bestial Hell", la risalita con "Carnage In World Beyond"... Il nuovo "Xes Haereticum" ci ripresenta una formazione in grande spolvero, con l'inserimento di un nuovo giovane batterista dalle qualità davvero invidiabili. La formula musicale degli Enthroned in realtà non è cambiata moltissimo: black metal che si unisce al thrash, con momenti melodici che fanno da preludio a furiose accelerazioni, il tutto condito dallo screaming accorato di Lord Sabathan, vero punto di forza della band. "Xes Haereticum" suona come un album molto omogeneo, con almeno un paio di picchi di qualità: un esempio, la travolgente "Last Will", con il drumming di Glaurung protagonista di una prova esemplare in un pezzo frequentemente ai limiti del thrash teutonico più grezzo. I due chitarristi dimostrano spesso di essere in grado di non far diventare il loro operato un banale lavoro di accompagnamento... i riff sono tutti di pregevole fattura, anche quelli più black metal che solitamente rischiano di tirare giù lavori non troppo ispirati. Ottima prova anche nella lunga "Seven Plagues, Seven Wrath", impreziosita da un confronto screaming/voce pulita che mi ha ricordato almeno un pezzo dello storico "Heavy Demons" dei nostrani DeathSS! Senza strafare, senza riempire la musica di tastiere ed orchestrazioni, curando molto la potenza e la pulizia della produzione, gli Enthroned sono riusciti a realizzare un album che li reintegra immediatamente ai vertici della scena. Una posizione da cui rischiavano di essere depennati, dopo tre lavori sicuramente non da buttare, ma neanche degni della band di "Towards The Skullthrone Of Satan". Un ritorno intelligente, che immagino sarà molto gradito.
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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