Copertina 8

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2012
Durata:39 min.
Etichetta:Contro Corrente Records

Tracklist

  1. CUSTOS MORTIS
  2. BEGINNING OF RUIN
  3. WINTER'S BREATH
  4. WHERE THE SUN CAN'T SHINE
  5. HEART OF MADNESS
  6. UN LACRIMOSO RIVO
  7. SEVERANCE
  8. A SECRET GRIEF

Line up

  • Andrea Mosconi: vocals, guitars
  • Francesco Pastore: guitars
  • Alessio Mosconi: keyboards
  • Elia Fusella: bass
  • Luca Silecchia: drums

Voto medio utenti

Il lungo silenzio discografico intercorso tra questo "Until the Stars Won't Fall" ed il suo predecessore, "Redemption" del 2003, avrebbe benissimo potuto portarmi a non ricordarmi più dei Mourn In Silence.

Certo.

Se non fosse per gli ottimi riscontri che avevo riconosciuto prima a "Light of Misery" e poi al già citato "Redemption", due lavori che ai tempi mi avevano spinto ad incensare questa formazione romagnola, segnalandola come una tra le più interessanti band emergenti in campo estremo. Genere che i Mourn In Silence affrontano attraversando uno spettro musicale che raccoglie le emissioni sprigionate da Dimmu Borgir, Cradle of Filth, My Dying Bride e Children of Bodom, per quanto mi piaccia maggiormente pensare a questo loro nuovo album come alla migliore testimonianza di un'ottima formazione, che si era fermata per un attimo di troppo.

Nove anni spazzati via da quelle atmosfere oscure ed incisive che fanno di "Beginning of Ruin" (segue a ruota la breve intro "Custos Mortis") un ottimo esempio di Symphonic Black Metal, come dal tocco melodrammatico di "Where the Sun Can't Shine", con le sue orchestrazioni e female vocals, oppure dal tiro elegante e sontuoso di "Heart of Madness" e quello più ferale di "Severance", senza scordarsi dell'omaggio al poeta e scrittore Torquato Tasso, con la breve e suggestiva "Un Lacrimoso Rivo".

Tanto le tastiere quanto le ispirate e taglienti vocals, ad opera dei fratelli Mosconi, rispettivamente Alessio ed Andrea (e proprio quest'ultimo nel 1997 aveva dato vita al gruppo) si confermano i perni sui quali ruotano le composizioni dei Mourn in Silence, ma gli altri musicisti non sono certo da meno, contribuendo alla rinascita del gruppo e sopratutto alla riuscita dell'album.

Spero che riescano a recuperare il terreno perso.
Se lo meritano.




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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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