Piacevole, piacevolissima sorpresa in ambito power quella che arriva dalla Svezia (ma va?) e che prende il nome di
Shadows Past, moniker dietro al quale i più attenti di voi riconosceranno la creatura di Ola Halén, già fu-vocalist degli ottimi Insania.
E stavolta il buon Ola, lasciati qualche anno fa gli Insania, decide di fare tutto da solo e, con l'aiuto del chitarrista e allievo
Jonatan Berg (Jonatan ha studiato nella scuola di musica in cui Ola tutt'ora insegna) mette su questo interessantissimo progetto di puro power metal scandinavo.
E "
Perfect Chapter" è davvero il modo perfetto per iniziare una carriera nel mondo della musica: un album che davvero rasenta la perfezione, presentando tutti i pregi che un album del genere dovrebbe avere, dalle melodie alle cavalcate chitarrose, passando per i momenti più soft come la conclusiva ballad "
Believe" e includendo addirittura qualche growl, col contagocce, che aiuta a spezzare un po' il ritmo e la possibile monotonia.
Il tutto condito dalla bellissima voce di Ola, che già con "Agony" degli Insania aveva dimostrato tutte le sue qualità, ma che con questo disco si conferma come uno dei migliori vocalist sulla piazza.
Cosa manca allora a questo disco per essere ascritto all'Olimpo? Beh, inutile dirlo: l'originalità. E' brutto ripetersi e forse è anche impossibile esserlo ancora in un genere che ormai ha forse detto tutto il dicibile, ma quello che possiamo trovare in "Perfect Chapter" al 70% l'abbiamo già trovato 10-15-20 anni fa negli album di Stratovarius e compagnia cantante.
La cosa bella però è che tutto quel popò di roba, con la stessa medesima qualità, lo ritroviamo nel 2013. E questa è la nota davvero positiva degli Shadows Past, dettaglio di non poco conto che permette all'album di essere valutato in maniera eccellente. Perchè ascoltare canzoni come l'opener "
Wherever I Go" o l'helloweeniana "
Impressed" e non rimanere con la lacrimuccia è praticamente impossibile per un vero amante del power.
Un plauso quindi a Ola Halén e ai suoi
Shadows Past per aver riportato in auge quel power di cui tutti noi amanti del genere sentiamo la mancanza. E che le lacrimucce scendano copiose allora, così come scroscino gli applausi, perchè gli svedesi se li meritano tutti.
Quoth the Raven, Nevermore..
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