I Dimmu Borgir come li conosceva chi segue il gruppo norvegese dall’epoca dello splendido “For All Tid” ormai non esistono più, ma si potrebbe dire che il loro “sacrificio” non è stato del tutto vano. “Puritanical Euphoric Misanthropia” è stato il calcio nel culo che ha dato la spinta ad un movimento intero di musicisti, alcuni emuli, altri rivisitatori, dediti al culto di sonorità goticheggianti e orchestrali unite al black metal. Se prendete questo ingrediente, unito alla teatralità dei Cradle Of Filth e alla sperimentazione degli ultimi Borknagar, potete sicuramente riuscire ad immaginare con buona approssimazione cosa vi aspetta durante l’ascolto di “L’ Empire Des Sens” dei francesi Ad Inferna. Tastiere a tutto spiano, frequenti cambi di tempo, voce varia ed espressiva, tematiche legate all’erotismo e alla sensualità… alla fine sono sempre le stesse cose, ma i nostri in questo caso mi hanno abbastanza favorevolmente impressionato perché dalla loro parte hanno un’ottima capacità di scrivere delle belle canzoni, che non è poi così scontata! Già al secondo o terzo ascolto i brani ti si piazzano in testa e non se ne vanno più, quindi se cercate qualcosa di orecchiabile e poco impegnativo e soprattutto se adorate i vampiretti inglesi, questo potrebbe essere esattamente l’album che fa per voi! E comunque, l’ho già detto, sono belle canzoni.
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