Riecco gli statunitensi
Whitechapel anche se stavolta non alle prese con il loro quinto album: la band del
Tennessee, dove il sole ti spacca in quattro, stavolta ci offre la ristampa del loro primo lavoro, uscito originariamente per
Candlelight Records nel 2007 ed oggi licenziato da
Metal Blade, che a partire dal loro secondo album ("
This Is Exile" del 2008), sarà la loro label di riferimento, ancora fino ai giorni nostri.
Sei anni fa il nostro Cory stroncò l'album in questione, segandolo (beh, col suo cognome...) con un 4 che non lasciava spazio ad alcuna replica: in realtà "
The Somatic Defilement" non è altro che un buon disco di debutto, con tutti i difetti del caso, che ha introdotto i
Whitechapel nel mercato discografico, presentando fin dall'inizio le peculiarità dei nostri: un death metal classificato come deathcore, a volte quasi tendente al brutal a causa del growl assassino di
Phil Bozeman al microfono, con rarissimi ma indovinati sprazzi di melodia, e dei tempi assai lenti e monumentali, con accelerate killer, anche se solitamente si viaggia su breakdowns rallentatissimi che a volte sfiorano lo sludge.
Certo chi, nel death metal, non sopporta tali rallentamenti e tempi mastodontici farebbe bene a stare lontano non solo da "The Somatic Defilement" ma a tutta la discografia della band dai tre chitarristi (ebbene sì, non ci sono solo gli
Iron Maiden con questa follia).
In ogni caso "
A New Era of Corruption" ed il succitato "
This is Exile", usciti rispettivamente nel 2010 e 2008, rappresentano episodi più validi e convincenti della loro discografia, sebbene questo debutto non sia da buttare...sempre se gradite questo tipo di sonorità. Tutti gli altri ne stiano alla larga anche perchè "The Somatic Defilement" è una bella mazzata nei denti, assai ardua da digerire.
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