Assalto impietoso quello dei portoghesi
Gates of Hell, all’esordio con un album di furioso death/thrash metal. Una vera macchina da guerra il quintetto lusitano, che avanza come un panzer senza concedere tregua all’ascoltatore. I riferimenti sono più o meno i soliti: Sepultura, Soilwork, ultimi Napalm Death, ecc, e non aspettatevi nulla che non abbiate già sentito cento volte. Ma questo dipende soprattutto dai parametri del genere, notoriamente angusti.
Di suo il gruppo ci mette tecnica ineccepibile, compattezza monolitica, attitudine ed il ruggito brutale del cantante. Le ritmiche sempre convulse ed i riff laceranti fanno di questo disco una buona scelta per amanti del filone.
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