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Masteroid sono finlandesi, attivi dal 2008, e propongono uno stoner rock tipicamente scandinavo. Ruvidi e massicci, con una spolverata psycho-melodica, i ragazzi di Helsinki ci offrono un album dove le influenze kyussiane vengono rinfrescate da un tocco di modernità. Strumentalmente troviamo momenti validi, come “Minae keraeanen kuonaa” e “Vihan laineet” tanto per citarne un paio, mentre è discutibile la decisione di cantare in lingua madre, giacchè il finnico non è il più musicale degli idiomi. Inoltre il vocalist Tommi Ojansivu a tratti sembra forzare l’aggressività dei suoi toni, finendo per urlare un po’ a sproposito.
Comunque il tiro appare positivamente spesso, con buon groove e brani che mutano riff e ritmiche, vedi “Lakikivi” e la convulsa “Kuumotus”, così nell’insieme il quartetto si guadagna un’ampia sufficienza, pur senza brillare in modo particolare. Grosso modo siamo sul livello di Mannhai, Dozer e dei nostri Ojm, anche se le liriche in finlandese limitano le possibilità di imporsi oltre i confini nazionali.
Un disco per chi è sempre in cerca di novità nel settore stoner rock.
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