Il loro precedente album, "The Dark Half", mi aveva lasciato parecchio perplesso, e non ero stato certo
tenero nei confronti dei
Transnight.
Ora "The Big Rip", che si sono autoprodotti, mostra qualche segnale di ripresa, e lo stesso Dave Ivanov, cantante del gruppo, riesce ad evitare le sbandate che lo avevano visto protagonista in passato, limitandosi a qualche
arrischio qua e là, come in occasione di alcuni vocalizzi su "Transylvanian Night" o "The Running Man".
Musicalmente lo stile della formazione tedesca rimane sempre un Heavy & Speed che spazia da Iced Earth e Metal Church fino ad Annihilator ed Exciter, che ha i suoi momenti migliori nella cadenzata e
thrashy "Playing Chess" (con nemmeno tanto velati rimandi ai Metallica), nell’approccio horrorifico che guarda spassionatamente ai Mercyful Fate di "Back in the House", ed in occasione del brano più Thrash del disco: "Welcome to Euphoristan".
Dopo tanti anni di attività - i loro primi passi risalgono al 1999 - i Transnight sembrano essere riusciti a dare continuità al proprio percorso musicale, ed allo stesso tempo sforzandosi per migliorare.
In parte ci sono riusciti. Certo, c'è ancora molto da fare, ma se continueranno in questa direzione potranno anche togliersi qualche soddisfazione.
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