"Chasing the Dream" non è il loro primo album - i
Soulhealer hanno alle spalle un EP ed un full lenght - ma questa è la prima volta che incrociano la mia strada.
E questo quintetto finlandese lo fa al ritmo di un Hard & Heavy in cui la melodia trova il giusto compromesso con un sound un po' più ruvido rispetto alla media, tanto quanto lo è l'ugola di Jori Kärk, un cantante che ha il merito di dare un pizzico di personalità in più a "Chasing the Dream".
Ricorrendo al solito escamotage dei paragoni, si potrebbe ipotizzare una discreta combinazione tra le anime di Sonata Arctica ed Accept, con quelle (più
easy e catchy) di Dokken e Pretty Maids. Tutte doti che vengono subito sottolineate dall'opener "Wicked Moon", che mette sul piatto il guitarwork spiccatamente
helloweeniano della coppia Teemu Kuosmanen e Sami Mikkonen, due chitarristi davvero in grado di dare valore aggiunto (e brani come "The Deception", "Ties of Time" o la conclusiva "Smoke & Mirrors" dimostrano che non si tratta di un caso isolato) al disco.
Quando tocca a "Don’t Look Back" e a "Into the Fire", a quanto sopra si aggiungono anche alcuni momenti letteralmente scippati agli Iron Maiden, per quanto i Soulhealer riescano a camuffarli più che discretamente tra le pieghe di due canzoni che restano comunque tra le più riuscite dell'album, assieme alla già citata "Ties of Time", a quella "Never Turn My Back on You" che sa unire suoni potenti ad un gustoso ed accattivante tocco melodico, ed ai modi più spicci ed immediati di "Finally Free".
Su "Chasing the Dream" i Soulhealer riescono a mettere tanta carne al fuoco senza finire per scottarsi le dita, e questo non è da tutti.
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