Copertina 7

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2013
Durata:non disponibile
Etichetta:Inverse Records

Tracklist

  1. LIGHTHOUSE
  2. GRAVITY
  3. RECEIVER
  4. THE CURITY
  5. END OF THE WORLD
  6. MORTAL'S INSTRUMENT OF SCIENCE
  7. WOOD CASTLE DANCES
  8. LAST STEPS
  9. VIOLENT SKY
  10. WRITTEN IN BLOOD

Line up

  • Ari Niemi: guitars, vocals, synth
  • Janne Haka-Risku: keys
  • Janne Haapala: bass, vocals
  • Mika Hiironniemi: drums

Voto medio utenti

Ho dovuto ascoltare più volte Gravity per riuscire a metabolizzarne tutti i passaggi, "colpa" di strutture di base inequivocabilmente prog rock, con conseguenti partiture ritmiche e chitarristiche arabescate in un intrico di cambi di tempo e ghirigori tecnici dal sapore anni '70, che richiamano l'ultimo album degli Opeth o semplicemente nomi come gli YES o i Pink Floyd. A rendere Gravity un album più moderno e contemporaneo intervengono le altre due influenze principali della band: da una parte il post rock di nomi come Alice In Chains, Stone Temple Pilots e Tool ( Lighthouse, Receiver, The Curity); dall'altra quello che è stato erroneamente etichettato dalla critica come gothic metal e che invece è quella tendenza innata nelle bands
finlandesi alle melodie malinconiche, che sanno di autunno e di distese marine sotto cieli grigi (Gravity, End of the World). La si potrebbe accostare agli Anathema di lavori come Judgment o A Natural Disaster, ma anche a certe indie bands inglesi come Catherine Wheel. Tutto questo rende il quarto album dei Nosdrama alquanto interessante e, il più delle volte, coinvolgente. Qua e la si avverte qualche brano che tende a ripetersi, superfluo, ed accorciare la lista delle canzoni presenti avrebbe giovato all'impatto finale, evitando qualche "dispersione di segnale". Da rilevare alcuni punti curiosi. Primo: la voce di Ari Niemi, così tipicamente indie da generare un interessante contrasto con le onnipresenti radici prog; potrebbe, comunque, usarla in maniera più duttile ed espressiva, mentre tende alla monocromia (che è borderline, a volte, con la monotonia). Secondo: la produzione, anche questa più da band indie che da band prog o post rock, mancando di suoni adeguatamente enfatizzati e pompati e preferendo tinte più intimiste. Terzo: si tratta, è vero, di un lavoro dai tempi ritmati ma mai troppo accellerati e dal mood altalenante fra frizzanti parti prog o post rock e malinconiche parti melodiche, ma la chiusura con Written in Blood lascia un po' perplessi, trattandosi di una sorta di cupa ballad gothic, che mette un sugello di inquietudine al tutto e sembra voler far interpretare i brani precedenti in un'altra ottica. O, più semplicemente, potrebbe essere un pezzo fuori posto in questo disco (la qualità non è eccezionale). Come dicevo sopra, lavoro interessante, forse un pochino acerbo, anche se è il quarto e non il primo dei Nosdrama. Vale la pena ascoltarli.
Recensione a cura di Laura Archini

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 11 lug 2013 alle 10:26

si un buon gruppo...ma che deve crescere......

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