Negli
Exence troviamo il chitarrista Federico Puleri (Vision Divine), che si è circondato di altri ottimi musicisti per dare vita ad un gruppo dal look e dallo stile molto modernista. L’esordio era avvenuto nel 2009 con l’album “Hystrionic”, al quale però era seguito un prematuro scioglimento della formazione. Il ritorno sulle scene è avvenuto oltre un anno fa, ed ora possiamo ascoltare la seconda fatica discografica intitolata “Tabula rasa”.
Ciò che appare subito evidente fin dal primo brano, è la grande preparazione tecnica della band italiana, una vera macchina da guerra. Un compatto muro d’acciaio, veloce ed ultra-violento, per generare un death/thrash di ultima generazione, privo di qualsiasi sbavatura. Suoni affilati come rasoi, pulizia e precisione nell’esecuzione, sono le carte migliori in possesso degli Exence, accostabili a nomi quali Soilwork, Meshuggah, ecc.
Tutti i pezzi sono concentrati di violenza ed isteria, effetto amplificato dalla parte vocale ossessiva e disturbante, anche se inevitabilmente col procedere del disco affiora una certa prevedibilità nelle soluzioni, in effetti connaturata al genere stesso.
Il lavoro è comunque ben fatto, curato in ogni particolare, e può essere tranquillamente consigliato a chi apprezza i filoni metal più estremi dal taglio contemporaneo.
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