Ero sinceramente curioso di sentire il nuovo lavoro targato
The Black Dahlia Murder in quanto il precedente "
Ritual",disco che a me convinse molto, fu acclamato dai loro fan irriducibili o scartato dalle varie recensioni che ebbi l'occasione di leggere,tutto condito poi da un tour con artisti del calibro dei Cannibal Corpse ed Amon Amarth,roba che farebbe sudare sette camicie a chiunque e che i gruppi scaltri usano per poter "rubare con l'occhio" e carpire qualche segreto che fa sempre comodo per potersi migliorare.
Il novello "
Everblack" segue una scia di sound furioso e irruento,miscelato a delle linee melodiche che tanto ricordano quelle "Made in Sweden" dei Dark Tranquillity condito dai cari blast-beats che conferiscono al tutto un sound decisamente più brutale,le chitarre sfornano riff elaborati e crudi al contempo che sono pugni tirati con dei rasoi tra le nocche e
Trevor Strnad ruggisce con quella che chiamo "la sua verve gutturale" mostrando di aver carpito anche qualche trucchetto per i suoi gorgheggi da
"CorpseGrinder" Fisher e
Johan Hegg.
Logicamente il disco in questione è un buon prodotto,lungi da me il voler urlare al capolavoro tuttavia si sente che i ragazzi
l'impegno ce ne mettono e anche molto ma gli manca ancora quel poco per poter fare il salto di qualità,una cosa che salta al timpano è la fatica che fanno dal liberarsi dalle loro influenze musicali (
Death Svedese su tutti) nonostante i livelli altissimi che schierano musicalmente (tra tutti quel 23enne rullo compressore di
Alan Cassidy,neo acquisto della band),insomma la personalità in più frangenti latita ma se a loro va bene così...beh,non spetta di certo a me rimproverarli! Nel complesso il disco si ascolta,è prodotto con molto criterio e i loro die/hard fans non saranno delusi affatto. Degno di nota pure l'artwork firmato
Nicholas Keller.
Per gli amanti di altri generi però qui non c'è trippa per gatti.
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