Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2013
Durata:44 min.
Etichetta:Metal Blade
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. IN HELL IS WHERE SHE WAITS FOR ME
  2. GOAT OF DEPARTURE
  3. INTO THE EVERBLACK
  4. RAPED IN HATRED BY VINES OF THORN
  5. PHANTOM LIMB MASTURBATION
  6. CONTROL
  7. BLOOD MINE
  8. EVERY ROPE A NOOSE
  9. THEIR BELOVED ABSENTEE
  10. MAP OF SCARS

Line up

  • Trevor Strnad: vocals
  • Brian Eschbach: guitars
  • Ryan Knight: guitars
  • Max Lavelle: bass
  • Alan Cassidy: drums

Voto medio utenti

Ero sinceramente curioso di sentire il nuovo lavoro targato The Black Dahlia Murder in quanto il precedente "Ritual",disco che a me convinse molto, fu acclamato dai loro fan irriducibili o scartato dalle varie recensioni che ebbi l'occasione di leggere,tutto condito poi da un tour con artisti del calibro dei Cannibal Corpse ed Amon Amarth,roba che farebbe sudare sette camicie a chiunque e che i gruppi scaltri usano per poter "rubare con l'occhio" e carpire qualche segreto che fa sempre comodo per potersi migliorare.

Il novello "Everblack" segue una scia di sound furioso e irruento,miscelato a delle linee melodiche che tanto ricordano quelle "Made in Sweden" dei Dark Tranquillity condito dai cari blast-beats che conferiscono al tutto un sound decisamente più brutale,le chitarre sfornano riff elaborati e crudi al contempo che sono pugni tirati con dei rasoi tra le nocche e Trevor Strnad ruggisce con quella che chiamo "la sua verve gutturale" mostrando di aver carpito anche qualche trucchetto per i suoi gorgheggi da "CorpseGrinder" Fisher e Johan Hegg.

Logicamente il disco in questione è un buon prodotto,lungi da me il voler urlare al capolavoro tuttavia si sente che i ragazzi l'impegno ce ne mettono e anche molto ma gli manca ancora quel poco per poter fare il salto di qualità,una cosa che salta al timpano è la fatica che fanno dal liberarsi dalle loro influenze musicali (Death Svedese su tutti) nonostante i livelli altissimi che schierano musicalmente (tra tutti quel 23enne rullo compressore di Alan Cassidy,neo acquisto della band),insomma la personalità in più frangenti latita ma se a loro va bene così...beh,non spetta di certo a me rimproverarli! Nel complesso il disco si ascolta,è prodotto con molto criterio e i loro die/hard fans non saranno delusi affatto. Degno di nota pure l'artwork firmato Nicholas Keller.
Per gli amanti di altri generi però qui non c'è trippa per gatti.
Recensione a cura di Andre Sniper Tappini
Su bianche scogliere a Dover.

Il motto dei TBDM deve sicuramente essere "perchè cambiare quando già siamo nell'eccellenza con la solita routine?". Il disco scorre piacevole come in media gli ultimi album. E poi quando mai capiterà di sentire di nuovo un pezzo dedicato a Evil Dead? Una sicurezza. 7,5 è il mio giudizio.

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