Copertina 6

Info

Anno di uscita:2013
Durata:18 min.
Etichetta:Small Town Records

Tracklist

  1. BLEED BREATHE GROW
  2. TERRY TIBBS
  3. SAME OLD GAME
  4. WADING THROUGH DREAMS
  5. ONE MORE STEP

Line up

  • Marc Halls: vocals
  • Will Phillipson: guitar
  • Ash Clarke: drums
  • Dave Ruffle: bass

Voto medio utenti

Gli Hey Vanity sono 4 ragazzi dell'Essex (Chelmsford, per l'esattezza) che fanno musica insieme dal 2012. Questo è tutto quello che questi simpatici giovanotti inglesi ci fanno sapere direttamente dal loro sito, oltre ai nomi piazzati in bella mostra senza alcun riferimento al loro ruolo nella band. Minimalisti è dir poco.

Questo EP si intitola Breathe Bleed Grow ed è il debutto discografico per i quattro inglesi, che pescano a piene mani dai loro conterranei più famosi e anche da qualche band oltreoceano, anche se in fin dei conti riescono ad amalgamare piuttosto bene le loro influenze e a non essere troppo derivativi. Nelle cinque song che riempiono il loro disco si sentono chiaramente le influenze dei vari Billy Talent, Biffy Clyro, Mallory Knox e ci possiamo trovare anche qualche puntatina in territorio statunitense, nel genere dove i My Chemical Romance la fanno da padroni, ma il risultato non è così scontato nè tantomeno noioso. Nulla da gridare al miracolo, sia chiaro, sono giovani e si sente e di gruppi che fanno questo tipo di musica ce ne sono davvero tanti, ma le cinque tracce scivolano via tranquille e dopo qualche ascolto iniziano anche ad ancorarsi al cervello, con i normali alti e bassi dovuti all'inesperienza.

La voce del cantante non è di quelle che restano impresse, ma è da lodare il tentativo di interpretare al meglio ogni parte senza lasciarsi andare ad un continuo urlare senza senso. Non sono convinto tantissimo del suono scelto dal chitarrista, che a mio parere ci è andato giù troppo pesante per il tipo di musica che propongono gli Hey Vanity, ma a correggere questi piccoli errori ci penseranno il tempo e l'esperienza. Buona la sezione ritmica, che è riuscita a dare un tocco di varietà con cambi di ritmo precisi e piazzati al momento giusto.

Alla fine dei giochi, quello che mi sento di dire è che le canzoni in sé sono discrete, in particolare la title track e Wading Through Dreams che hanno una struttura adattissima a scatenare il pubblico dal vivo. Le altre sono carine ma nulla più, anche se la finale One More Step lascia intravedere qualche spiraglio di luce che potrebbe far ben sperare per un futuro full length. E forse è questa la speranza ma anche la preoccupazione maggiore, perché se gli Hey Vanity riusciranno ad arricchire il loro sound di elementi nuovi e conferire un pizzico di personalità che li potrà elevare dal calderone in cui si sono andati a tuffare, allora potremo sentire parlare di loro in futuro. In caso contrario li vedremo sparire più velocemente di quanto li abbiamo visti nascere. Il potenziale sembra esserci, tutto sta nello sfruttarlo a dovere.
Recensione a cura di Massimiliano 'Koru' Cammarota

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.