Copertina 5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2004
Durata:50 min.
Etichetta:Aphelion Prod.

Tracklist

  1. WILLIAM (INTRO) / THE FOREST LIKE US
  2. THE BLOODY ANUS OF JESUS CHRIST
  3. PATH OF FLAMES
  4. THE ORGUE MORGUE (INTERMEZZO)
  5. NIGHTFALL
  6. VAEVERLANDT
  7. YOU'LL NEVER WALK ALONE
  8. FREEZING MOON
  9. BLACK SHINING LEATHER
  10. CHAINSAW GUSTFUCK
  11. LOST IN PAIN
  12. REVELATION OF DOOM

Line up

  • Soulfucker: bass
  • M.: guitars
  • Mayhem: drums
  • Astraghon: vocals

Voto medio utenti

Che ho sempre voglia di ascoltare tanto buon black metal old style, ormai è risaputo... ma ci sono certe produzioni, come quella degli Endless che nonostante propongano questo genere di musica mi lasciano letteralmente perplesso. Il fantasma del plagio è sempre in agguato, ma essendo uno spettro agisce senza farsi vedere troppo chiaramente: nonostante questo, l'immagine di copertina, il nome accompagnato dal prefisso "The True", il nickname del batterista (Mayhem), la scelta della cover di "The Freezing Moon" fanno riflettere... Se la devozione è chiaramente rivolta tutta verso il mitico gruppo di Euronymous, nella musica del gruppo novarese non mancano rimandi anche a Darkthrone e Carpathian Forest, ma non è questo il problema. Tutta la musica di "Wings Of Wrath" puzza di vecchio (e non solo per l'old style) e spesso di già sentito. Purtroppo quel sincero spirito essenziale e minimalista che pervadeva le composizioni alla metà degli anni novanta, qui si mostra in una semplicità di base che spesso si trasforma in strutture banali ed elementari. Questo vale non solo per i riff, ma anche per il dipanarsi delle canzoni stesse, che scorrono dall'inizio alla fine senza un motivo di reale interesse. L'eccezione c'è, e si chiama Vaeverlandt: dopo cinque pezzi in cui il canonico approccio vocale non si è fatto segnalare per nessun pizzo qualititativo, l'eccezionale accostamento di voce pulita e screaming mi ha fatto vivere (purtroppo pochi) autentici momenti di godimento. La presenza di ben quattro cover messe lì - così sembra - per allungare il minutaggio dell'album conferma la mia impressione di una decisa mancanza di idee. A parte la già citata "Freezing Moon", eseguita comunque con tanta maniera, le altre tre versioni sono praticamente inascoltabili a causa della pessima registrazione. Bisogna rendere atto agli Endless di essere riusciti più o meno a catturare l'atmosfera di quel periodo magico, anche prendendo cospicue dosi di ispirazione qua e là... ma ce n'era veramente bisogno?
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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