Nella vita, si sa, si nasce, si cresce, (forse) ci si riproduce e si muore. La storia dei
The Maine, gruppo americano di quelli che su MTV passavano ogni quarto d'ora nel 1999, non è tanto diversa da quella dell'uomo comune.
Nati nel 2007 in America, i The Maine sono uno di quei tipici gruppetti di teenagers messi su alla buona, tanto per far sbavare e bagnare qualche 14enne alle prime crisi ormonali. Bam, operazione riuscita, i ragazzini passano sotto Warner Bros, mica pizza e fichi e nel 2010 fanno uscire "Black and White", l'album che li consegna al mainstream americano, quello che butta giù praticamente tutto quello che gli viene propinato assieme a un bottiglione di Coca Zero, album al quale fa seguito nel 2011 il meno fortunato "Pioneer", uscito per etichetta indipendente Action Theory.
Ma la musica? Fondamentalmente è qualcosa di risibile, pop-punk-"rock" nella sua forma più adolescenziale possibile, banale e scontato. Una noia, però loro sono bellini da guardare e le ragazzine ormai 17enni continuano a sbavare.
Poi cosa succede? Succede che, come nella vita, si cresce. E così i The Maine crescono, nel look (confrontare una foto di oggi con una di 3 anni fa è impietoso) e nella musica, assimilano elementi alternative e post grunge e finalmente sfornano un disco, questo "
Forever Halloween", che offre più di uno spunto interessante.
Il vocalist
John O'Callaghan riesce al quarto disco a far sentire quali sono le potenzialità della sua voce, il resto della band suona il solito mix di pop, punk e rock ma lo fa con una percentuale maggiore di rock, sempre senza esagerare, ma tanto basta a rendere le composizioni decisamente più interessanti di quanto visto in passato.
Mi hanno ricordato parecchio gli ultimi Puddle of Mudd in versione soft, ma sicuramente il paragone è calzante e il risultato di questa mutazione è un disco che sicuramente non finirà per fare il reggi-tavolino come l'
ultimo disco di B-Sides recensito da queste parti, ma quantomeno su quel tavolino ci potrà stare sopra. Ok, magari non in bella vista, ma quantomeno sopra.
I
The Maine quindi si prendono una bella rivincita rispetto al passato più recente e si scrollano di dosso quella scomoda etichetta di gruppetto pop per ragazzine che li ha accompagnati lungo tutto il corso della loro breve carriera. Non siamo davanti a nulla di trascendentale, chiariamoci, ma in conclusione
"Forever Halloween" si rivela un dischetto allegro e decisamente piacevole.
Quoth the Raven, Nevermore..
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?