Con gli
Orphaned Land ci vuole sempre un'attitudine open minded quando si presta attenzione ai loro lavori,specialmente dopo la defezione di un mostro sacro come il chitarrista
Matti Swatizki.
Questo "
All Is One" non si scosta dalle tipiche melodie orientali che da sempre caratterizzano la band israeliana e la miscela di
Metal e sonorità tipiche della loro terra rimane sempre molto affascinante e particolarissima rendendo la loro musica caratterizzata da un sound molto ricco come sempre.
Stavolta il gruppo si sposta verso lidi meno elaborati e più aggressivi,in questo infatti pesa l'assenza di
Matti, grandissimo songwriter,capace di tirar fuori
riff arabeggianti dal retrogusto sognante con una facilità estrema. Logicamente i membri rimanenti si impegnano per sopperire tal mancanza e balza all'orecchio il loro impegno,specialmente nelle parti di
musica oriunda della loro terra natìa,rendendo il loro lavoro decisamente
più assimilabile ad un primo ascolto rispetto alle loro passate uscite.
Non in tutti i pezzi però lo sforzo viene compensato e il lavoro si presenta traballante,titubante tra una canzone eccellente e una riuscita un po' meno. Dettaglio non da trascurare perchè se tutte le canzoni si fossero attestate sui livelli di
eccellenza non avrei esitato a dare un 10 e lode e a nominarlo disco dell'anno al momento.
Probabilmente pecco in esigenza ma da un gruppo come gli
Orphaned Land,sapendo di cosa sono capaci e quanto potenziale abbiano credo sia tuttavia lecito.
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