Copertina 6

Info

Anno di uscita:2004
Durata:54 min.
Etichetta:Rage of Achilles
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. A WAITING ROOM SNAP
  2. IF MIRRORS LEAVE MEN IN CRUMBS
  3. ENEMY SIMULATOR
  4. PILLAR OF THE SUN
  5. SONG FROM THE SECOND FLOOR
  6. MORE LIKE A SITUATION
  7. HELL'S SILENCE
  8. BIG OI' FAT RAIN INSIDE
  9. SECURITY LOCKS ARE GOOD
  10. GUILT THREAT
  11. CUT THE SMOKE

Line up

  • Tuomas Tuominen: vocals
  • Jussi Hänninen: guitars, bass
  • Kaj Gustafsson: guitars
  • Petri Hannuniemi: keyboards
  • Matias Aaltonen: drums

Voto medio utenti

Che ai finlandesi piaccia tutto ciò che è gothic rock (o metal) non è certo una novità, infatti da questo paese provengono decine e decine di formazioni dedite a tali generi musicali (ed alcune sono perfino riuscite a raggiungere un grande successo commerciale, vedi i vari Him o Sentenced tanto per fare due tra i nomi più conosciuti...). Il fatto è che questa particolare passione per certe sonorità ha indotto fin troppi gruppi a realizzare dischi decisamente inutili, spesso simili l'uno all'altro oltre che a cose che non suonavano "nuove" neanche qualche annetto fa! I Fall Of The Leafe non sono certo dei principianti e con "Volvere" giungono al traguardo del quarto album, ma c'è da dire che anche la loro prova non è una delle più convincenti. In effetti questo quintetto ha cercato di percorrere una strada "alternativa" rispetto a quella scelta da tante altre band conterranee, proponendo un cd che non ha le caratteristiche tipiche di tante produzioni gothic metal, ma che anzi sembra rappresentare una sorta di collegamento ideale tra la "scuola finlandese" e certo rock/grunge americano alla Alice In Chains. Come potrete capire l'accostamento è piuttosto particolare, ed infatti non capita tutti i giorni di sentire cose del genere, ma purtroppo l'impressione è che i FOTL non siano riusciti a dar vita a un sound realmente incisivo, limitandosi a scrivere delle buone canzoni fra le quali però non ce n'è neanche una che spicca su tutto il resto. Tra gli elementi che penalizzano quest'uscita ci sono sicuramente la produzione, troppo poco cristallina, e le vocals: ascoltando il disco non si capisce bene se il cantante Tuomas Tuominen ha qualche difficoltà particolare nel pronunciare l'inglese o se invece ha proprio un generico difetto di pronuncia, fatto sta che in certi momenti la sua performance suona un po' strana, specie quando utilizza la voce pulita (cioè nella maggior parte dei casi...). Un vero peccato perché per il resto il suo modo di cantare non sarebbe affatto male, e infatti spesso si nota una certa somiglianza tra il suo timbro e quello del compianto Layne Staley (il cantante dei già citati Alice In Chains). Direi quindi che "Volvere" è il classico lavoro senza infamia e senza lode, che con qualche accorgimento in più poteva risultare maggiormente "appetibile" di quanto invece non sia, anche perché il gruppo ha dimostrato di avere alcune idee interessanti e non troppo scontate. Speriamo che con il prossimo album riescano ad aggiustare il tiro, e soprattutto a mettere molto più in evidenza gli aspetti positivi della loro musica.
Recensione a cura di Angela 'Grendel' Benemei

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