Una metal band del Lussemburgo è cosa piuttosto rara, anche se ormai nella musica i confini geografici sono diventati piuttosto vaghi. Gli
Scarred oltretutto risultano attivi da un decennio, sebbene il loro primo full-lenght sia uscito soltanto nel 2009 (“New filth order”). Sono però occorsi altri quattro anni per realizzare un nuovo capitolo discografico: “Gaia-Medea” pubblicato da Klonosphere Records.
Lo stile prende origine dal death metal, che viene poi rielaborato in modo più complesso e “progressivo”. Tracce lunghe, articolate, che inglobano elementi diversi, compresa una venatura melodico-oscura sul genere degli Opeth. Le molte impennate di brutalità, condite da vocals sempre estreme, ricordano invece nomi come Meshuggah e Goijra.
L’iniziale “Gaia” è il miglior biglietto da visita per il resto dell’album, giacchè sono presenti tutte le caratteristiche che definiscono lo stile del gruppo europeo: generose parti di assalto sonico, con blast-beat e growl, intervallate da momenti tecnicamente più elaborati. In “The great pan(dem)ic”, uno dei pezzi migliori, troviamo un’introduzione dai toni distesi e chitarre di stampo rock/prog, poi irrompe l’attacco distruttivo e tutto ritorna entro i confini del death, ma con sonorità ben delineate e di una certa dinamicità.
Il lavoro degli Scarred è comunque indirizzato solo agli amanti del genere, che penso lo troveranno interessante.
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