Copertina 5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2004
Durata:37 min.
Etichetta:Metal Blade
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. INTRO
  2. OUT OF THE DEEP
  3. DARK TRANSMISSION
  4. FIREBRINGER
  5. THE SEA CAME IN AT LAST
  6. I SHALL PREVAIL
  7. THE ZONE
  8. INSOMNIA
  9. APOPHENIAC
  10. CHOICES

Line up

  • Peter: vocals, guitars
  • Mauser: guitars
  • Novy: bass
  • Daray: drums

Voto medio utenti

Forti di una storia che pochissime altre death metal bands al mondo possono permettersi e di una discografia che conta, a vario titolo, circa una ventina di uscite, tornano i polacchi Vader con questo “The Beast”.
Il disco in questione mostra con maggior vigore un lato del sound dei quattro polacchi che aveva fatto la propria comparsa nelle ultime releases, parlo di “Litany” e “Revelations”, e mi riferisco ad una proposta a tratti catchy e molto groovy, cadenzata e molto thrash-oriented. Sono lontani certe velocità e certe asprezze brutali del passato, anche nella voce di Piotr Wiwczarek, pur restando ferme le doti di incredibile tecnica strumentistica della band, anche se lo storico e mostruoso batterista Doc è stato qui rimpiazzato da Daray dei Vasaria causa infortunio.
Il giudizio su questo disco, alla luce del sound proposto, è abbastanza negativo, in quanto sebbene la proposta abbia un vago sapore retrò e sia suonata impeccabilmente, lascia a desiderare per freschezza e qualità delle idee. La media delle canzoni è mediocre e ci si rende conto quasi subito che è lecito aspettarsi decisamente di più da una band con l’esperienza, la bravura e la maturità dei Vader. Il platter qui proposto, passando per songs come “Fearbringer”, “I Shall Prevail” e “The Zone” è alla portata di chiunque sia dedito al death metal e possegga una buona perizia tecnica. Il che, soprattutto in Polonia, è tutt’altro che raro e l’ultima fatica dei Decapitated è solo l’esempio più lampante e famoso.
Non discuto l’importanza della band che per anni, e questo sia chiaro è un complimento non una critica, ha rappresentato l’alternativa europea ai Morbid Angel, e nemmeno discuto l’indirizzo del sound della band, ciò che discuto è semplicemente la qualità delle composizioni che sembrano prive di quella scintilla vitale che sappia renderle interessanti e devastanti. Il death metal oggi ha sicuramente altre frecce nel proprio arco, i Vader le loro migliori penso che le abbiano già scoccate. Magari mi sbaglio.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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