I
SilentLie suonano
gothic-metal, hanno una voce femminile e s’ispirano fondamentalmente a gente come Nightwhish, Lacuna Coil e Within Temptation.
Fermi, dove andate? Venite qua e continuate a leggere, per favore …
Mi rendo conto che i presupposti, a meno che non siate degli irriducibili completisti o dei
goth-junkies all’ultimo stadio, non sono esattamente “confortanti”, soprattutto se nella musica non vi accontentate di un classico atteggiamento “copia & incolla” spesso riscontrabile nel settore di riferimento, ma fortunatamente in questo
5-tks non si rilevano eccessivi riscontri di tale
pavido comportamento.
Pur abbastanza rigorosi e rispettosi, i nostri triestini dimostrano di saper scrivere canzoni gradevoli e moderatamente coinvolgenti, gratificate da un tocco di
hard-rock parecchio sfizioso.
Il problema è che tale capacità è evidente solo in tre quinti del prodotto, e cioè nell’
opener “Regret”, grintosa e suadente, nella melodia conturbante e (con)vincente di “While I hurt myself” e nel fascino notturno della
title-track, mentre nelle restanti “Cruel look” e “Any emotion in you” la formula, riproposta con minore efficacia, comincia a mostrare un po’ la “corda”, nonostante il bel timbro “scuro” e discretamente espressivo di Giorgia Sacco Taz e la chitarra dagli intriganti accenti
old-fashioned di Luigi Pressacco, sempre piuttosto incisiva.
Non rimane che trovare il modo di ampliare in forma estesa le “buone qualità” del gruppo e aggiungere un pizzico di produttiva inventiva al quadro complessivo … impresa non “semplicissima”, magari, e tuttavia non impossibile, sulla quale i SilentLie dovranno inevitabilmente concentrarsi in futuro per distinguersi dalla “massa” …
Bella la copertina …
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