Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2013
Durata:41 min.

Tracklist

  1. EXILE
  2. DOPPELGANGER
  3. REBIRTH
  4. BALDER’S DREAMS
  5. IN A TOWER OF LIES
  6. LOST IN HEAVEN AND HELL
  7. EVERY FRIDAY
  8. REASON OF LIFE
  9. SPAWN

Line up

  • Lon Hawk: vocals
  • Stefano Candi: guitars
  • Francesco Tuscano: guitars
  • Antonio La Selva: bass
  • Matteo “Vidar” Cidda: keyboards
  • Giacomo Bizzarrini: drums

Voto medio utenti

Di fronte ad una miriade di debuttanti con bagagli d’esperienza minimi, conseguenza abbastanza tipica dei nostri tempi “tecnologici”, sorprende un po’ apprendere che “Going nowhere”, primo parto discografico degli Other View, è il condensato di dieci anni della loro valorosa esistenza artistica, spesa dedicandosi ad una forma discretamente variegata di heavy metal “classico”.
Un lungo rodaggio che non è andato per nulla “sprecato”, comunque, dacché verosimilmente propedeutico ad un esordio piuttosto convincente, in cui la “storia” del genere, tra vicende di derivazione NWOBHM, epopee epic-power (equamente suddivise tra Europa e USA) e piccole digressioni prog, viene sciorinata con temperamento e forza espressiva attraverso dosi significative di tecnica strumentale, vocazione e acume compositivo.
Capitanata dalla solida laringe di Lon Hawk, capace d’interpretazioni vincenti e dotata di un timbro ricco di fiero pathos comunicativo, la formazione meneghina rompe immediatamente gli indugi con la potenza evocativa di “Exile”, dimostrando la sua innata propensione all’incisiva costruzione armonica, gratificata in parti uguali da vigore e melodia.
“Doppelganger” conferma l’impressione iniziale, consentendo di porre l’accento sull’ottimo lavoro di Stefano Candi e Francesco Tuscano, fabbricanti instancabili di riffs e di solos tanto essenziali quanto efficaci, mentre tocca a “Rebirth” mostrare il lato maggiormente estroso della band, qui artefice di un prog-metal vagamente fuori contesto eppure ben congeniato, in equilibrio tra imprevedibilità e fruibilità.
Lo slow “Balder’s dreams” mostra un’ulteriore sfaccettatura degli Other View, assai ispirati anche quando si tratta di enfatizzare gli aspetti più introspettivi e melodrammatici della loro personalità e ciononostante il ritorno alle sonorità maggiormente muscolari ed enfatiche di “In a tower of lies” (mi ha ricordato l’approccio alla materia della Bud Tribe …) sembra indicare il terreno più fertile dove far prosperare le migliori peculiarità di uno schieramento abilissimo nel trattare con gusto la bellicosa “tradizione” metallica ottantiana.
Altre buone notizie arrivano dall’arcigna e appassionata “Lost in heaven and hell”, dalle cadenze suggestive di “Every friday”, dallo speed “Reason of life” e dalle caliginose atmosfere di “Spawn”, a completamento di un programma che mantiene elevati livelli di coinvolgimento e appagamento per tutta la sua durata.
Con un doveroso plauso ad una funzionale sezione ritmica e alle sagaci tastiere di Matteo “Vidar” Cidda, alquanto fascinose nel loro pressoché costante apporto magniloquente ed immaginifico, non rimane che raccomandare il prodotto ai tanti estimatori del genere, in cerca d’interpreti “puri” e tuttavia non ottusi, talmente avveduti e appassionati da saper “aspettare” il momento “giusto” per tentare di fornire un contributo importante alla “causa”.
Senza dubbio, un gran bel punto di partenza …
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.