I transalpini sono al loro debut cd con una piccola label che però riesce a distribuire i propri prodotti in tutto il mondo. Nelle parole del singer Fois c'è il racconto di come e perché è nato il cd: "Quando senti un vuoto nella tua esistenza, dal dolore arriva un raggio di luce, la vita ti scorre di nuovo nelle vene e senti alle spalle le ali della creatività, ciò ti dà una "rabbia positiva", che noi abbiamo sprigionato in questo disco. Per l'artwork in stile epic-fantasy si è ricorso a Geoffry Gillespie (Doro - Warlock), in più come special guest in 4 brani c'è il drummer Arnaud Corbatay (Alkemyst). L'ottima produzione e mastering sono invece "made in italy" ("New Sin Studio", Luigi Stefanini), il sound è facilmente riconducibile al power-epic teutonico (ma in "The moon king" si sconfina anche nel prog metal ispirato in parte ai Symphony x), con abbondanza di brani veloci e mid-tempo (non manca il lento, "Secret place"), pieno di anthems (come si conviene a questo genere), un disco molto ben suonato e cantato (Fois è a proprio agio con l'inglese, le sue influenze vanno da Halford a Kiske), con testi ispirati non solo al fantasy e alla fantascienza, ma anche alla realtà in cui viviamo ("New world" e "Real"). Le tastiere sono sempre presenti, a volte fanno da semplice "tappeto", mentre in alcuni brani sono in bella evidenza. In sostanza, pur non inventando niente, gli Eternal Flight hanno realizzato un prodotto più che gradito ai fans di Helloween, Gamma Ray, Warlock, non contaminato da soluzioni commerciali alla Stratovarius.
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