Gli
Ohrenfeindt arrivano dalla Germania. Parlano tedesco, mangiano e bevono tedesco, guidano auto tedesche ma più di ogni altra cosa, cantano in tedesco, lingua storicamente molto melodica, diffusa nella musica internazionale e di facile comprensione.
Auf Die Fresse Ist Umsonst è il titolo intraducibile del nuovo lavoro dei tre di St.Pauli che non si spostano di un millimetro (perché dovrebbero?) dal loro blues hard rock in pieno stile
AC/DC che propongono ormai da una vita, anche se probabilmente fuori dalla madre patria non li conosce praticamente nessuno.
In realtà i tre sono uno solo, perché gli altri due membri storici hanno lasciato il povero
Chris Laut a cantarsela e suonarsela forever alone per seguire progetti alternativi, quindi in fase di registrazione troviamo vari musicisti che hanno aiutato l'ultimo degli Ohrenfeindt a portare a conclusione la gestazione del disco.
Disco che come dicevo prima è cantato interamente in tedesco, quindi non so assolutamente quali siano i temi trattati nei testi ma a occhio e croce direi che si parli di sex, beer and rock'n'roll. Per fortuna la musica non ha paese d'appartenenza ed è un linguaggio universale e quindi con sommo gaudio mi accingo a recensire quest'album tutto crauti e kartoffeln...
Già dalle prime due note della opener e title track si intuisce vagamente che la principale fonte di ispirazione sono i due fratelli più famosi d'Australia, sia nelle parti suonate che nel modo di cantare anche se rispetto ai loro maestri l'attitudine è più da Oktober Fest e in certi momenti, come nel caso di
Jetzt Oder Nie, più orientata a una sorta di pop hard rock molto orecchiabile e leggero. In generale più si prosegue con l'ascolto più si avverte una certa tendenza ad allontanarsi dalla strada maestra e a variare un pochino il tiro e sebbene ciò non avvenga mai in maniera radicale il risultato è più che apprezzabile e godibile e pezzi come la cadenzata
Konigin Der Nacht, la strumentale
Prinzessin e la rockeggiante
Egal sono esempi di come si possa fare buona musica senza troppi fronzoli e orpelli inutili.
L'unico difetto che posso imputare a questo disco è che nella seconda metà c'è un certo ammorbidimento del suono e un generale rallentamento dei ritmi che rendono un po' più noioso l'ascolto. Magari se avessero evitato di piazzare dentro un paio di canzoni abbastanza scialbe sarebbe stata cosa gradita, ma non gli si può chiedere molto di più, anche perché parlano soltanto tedesco e non ci avrebbero neanche capiti.
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