Copertina SV

Info

Anno di uscita:2013
Durata:40 min.
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. TRACING BACK ROOTS
  2. FADE AWAY
  3. I SURVIVE
  4. GHOSTS
  5. PRESENT, FUTURE, AND PAST
  6. NEVER LET ME GO
  7. HOPE
  8. TELL ME NOW
  9. A MOMENT
  10. I AM FREE
  11. THROUGH THE DARKEST DARK AND BRIGHTEST BRIGHT

Line up

  • David Stephens: unclean vocals, clean vocals
  • Joshua Moore: lead guitar
  • Lou Cotton: rhythm guitar
  • Kyle Pavone: keyboards, clean vocals
  • Andy Glass: bass
  • Eric Choi: drums

Voto medio utenti

Se le premesse per il prossimo full length sono quelle espresse in questo "Hope", temo proprio che ci sarà un futuro assai radioso per questi cinque ragazzini del Michigan poichè rispetto al passato è scemata la componente "core" ed è salita vertiginosamente la componente pop, con ritornelli davvero al limite del bambinesco, così easy e catchy che è letteralmente impossibile che non facciano presa dopo mezzo ascolto.
CVD.
Le mie parole espresse in sede di recensione del singolo "Hope" lanciato qualche mese fa hanno trovato pieno riscontro nei dati di vendita di "Tracing Back Roots", terzo album degli statunitensi We Came As Romans che infatti sta vendendo come non mai, alla faccia delle crisi di vendita e tutto il resto.

La questione è sempre la medesima: questo "metal" da MTV è fatto per vendere, è un prodotto commerciale, la componente artistica in questo caso non c'entra nulla. "Tracing Back Roots" è un prodotto vincente?
Indubbiamente, è confezionato perfettamente, ha una produzione stellare, i ragazzini sono ribelli ma bellini, piacciono pure alla mamma della bimbominkia lobotomizzata davanti alla tv, i corettini super commerciali ci sono e le parti "pesanti" non infastidiscono, come qualche loro collega che infatti vende un decimo.

Basti ascoltare la title track, la successiva "Fade Away", la già edita "Hope"... oggi bastano cose così per avere le porte spalancate, onore a loro che l'hanno capito a 15 anni. Certo che, per la Musica tutta, assistere a simili risultati è davvero avvilente.
Ed il fatto che anche il metal, una volta oasi felice e riserva naturale di musica di qualità protetta, sia ormai una vacca da mungere e spolpare fino all'osso, mi mette addosso una tristezza indicibile.

Detroit è fallita ma per i suoi figli, Joshua Moore in testa, si prospetta un futuro economicamente più che roseo...
Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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