Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2013
Durata:non disponibile
Etichetta:Indelirium Records

Tracklist

  1. INTRO
  2. BECOME AWARE
  3. I HEARD THEY SAY
  4. CARVED WITH THIS
  5. BLUE SKIN
  6. 580
  7. IN GOLD WE TRUST
  8. THE BENEFIT
  9. CHRISTOPHER MCCANDLESS
  10. DREAMERS
  11. SPOTLIGHT

Line up

  • Nico: Voice
  • Andre: Guitar
  • Matteo: Guitar
  • Guido: Bass
  • Ferra: Drums

Voto medio utenti

Metalcore, hardcore, post-hardcore, post-trans-cross-deadly-black-core (lo so, questa è inventata di sana pianta, ma un giorno potrebbe esistere sul serio e poi vedremo chi ha ragione)... ma quante varianti esistono di questo genere? Io come sempre sarò sincero e confesso che conosco i nomi grossi ma che il movimentato underground mi è alquanto ignoto, quindi ben venga questo Furthest, debut dei vicentini Step On Memories, per ampliare il mio sapere musicale.

Step On Memories che sono dediti alla corrente più oltranzista del cosiddetto post-hardcore, in cui pochissimo spazio viene lasciato alla melodia e ogni canzone sembra dover essere un diretto al volto da knockout. La voce di Nico, che a quanto ho appreso dalla pagina della band ha abbandonato la nave, è rabbiosa, feroce e sempre constantemente incazzata come una bestia (cit.) mentre la sezione ritmica macina riff su riff senza mai staccare un secondo la spina, come a travolgere l'ascoltatore con un'onda d'urto continua che non lascia il tempo di riprendersi.

La produzione è senza sbavature e mette in risalto tutti gli strumenti, che sono perfettamente bilanciati e definiti, mentre la struttura delle canzoni denota una buona tecnica e una grandissima compattezza. Il discorso fatto per i torinesi Your Anguish potrebbe essere ripreso pari pari anche per questo disco... stiamo parlando di un genere praticamente fermo e superinflazionato, in cui essere diversi è impresa ardua e non sempre gratificante in termini di risultato finale, ma questi ragazzi non sono degli sprovveduti e hanno tutte le armi per combattere fino all'ultima battaglia.

Da esterno al genere posso dire che mi piacciono l'attitudine 'cattiva' e la preparazione tecnica, mentre non riesco a digerire del tutto il fatto che in tutte le canzoni lo scream sia continuo ed esasperato e che non ci siano mai momenti più melodici e ricercati. In un mondo come quello del metal e in generale della musica pesante, in cui anche i gruppi death e black più estremi si concedono a 'pause' melodiche, trovo un tantino ripetitivo e stancante questo continuo rincorrere la violenza a tutti i costi. Probabilmente sarà che sono vecchio e queste cose da giovani non le capisco del tutto, quindi concedo agli Step On Memories il beneficio del dubbio e dell'inesperienza e li aspetto alla prossima uscita nella speranza che il contenuto sia un tantino più variegato.
Recensione a cura di Massimiliano 'Koru' Cammarota

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