Copertina 6

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2013
Durata:52 min.

Tracklist

  1. RELEASE ME
  2. STRENGTH OF VALHALLA
  3. DARK LEGACY
  4. UNINVITED GUEST
  5. FOREVER THEY SHALL KNEEL
  6. GOD OF GODS
  7. UPON YOUR ICY THRONE
  8. SANCTO SPIRITO
  9. BREAK THE BOUNDS
  10. SANDS OF TIME
  11. BATTLE OF YGGDRASIL

Line up

  • L.G. Persson: vocals
  • Martin Hjerpe: drums
  • Jacob Wennerqvist: guitars
  • Marcus Backlund: bass, guitars
  • Henke Branneryd: bass

Voto medio utenti

Madre santa, che delusione.

Dopo ben 8 anni di assenza dal mediocre "Underworld" del 2005 tornano gli svedesi The Storyteller, prime movers di quel movimento di becer power metal di fine anni '90 - inizio 2000 con due album meravigliosi, specialmente il primo omonimo del 2000 ma anche il secondo "Crossroad" del 2000. E' sempre il corpulento singer L.G. Persson, che nel frattempo ha abbandonato il basso, a condurre la formazione scandinava che in questi anni ha deciso di appesantire un po' il sound tramite una produzione decisamente più aggressiva e moderna e lo stesso Lars Goran talvolta ha un approccio al microfono più basso e roco che lascia decisamente spiazzati gli ascoltatori di vecchia data: basti dare un ascolto ai primi secondi del singolo "Strenght of Valhalla" per chiedersi "ma Udo è andato a cantare con i The Storyteller???" e con risultati direi piuttosto deludenti.

Per fortuna per la maggior parte del disco il cantato è quello solito, sebbene la voce non sia più quella degli esordi, ma purtroppo il tempo passa per tutti e 13 anni non sono pochi...

Musicalmente il disco si lascia ascoltare piuttosto bene anche se è totalmente privo di quelle melodie vincenti ed accattivanti di cui una volta i The Storyteller erano protagonisti: oggi è tutto meno entusiasmante ed azzeccato, il power metal di Persson e compagni è da buoni mestieranti ma non va oltre una sufficienza assai poco entusiastica. Si scade abbastanza invece nei mid-tempos e negli episodi più cupi e cadenzati in cui la band non è proprio in grado di tenere le redini in mano, tipo la pessima "Uninvited Guest" che è una vera coltellata nella schiena.

Otto anni per un disco del genere sono un po' una delusione, anche se rimane il sorriso per vedere in vita una band di serie B ma che nel mio cuore è sempre da Champions' League per quanto fatto 13 anni fa: vado a rimettere "Guardians of Kail" e sognare insieme alla musica dei veri The Storyteller.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 20 set 2013 alle 20:47

:O i Storyteller!!! anche a me erano piaciuti tanto i primi album...questo lo sentirò prima o poi...

Inserito il 20 set 2013 alle 14:53

probabilmente i "vecchi" hanno esaurito le cartucce ed i 18/20 enni di oggi non sono indirizzati sul power... vedo tantissimi ragazzini presi dal metalcore o cmq da altri generi...bisogna aspettare i nuovi "hammerfall" che ridaranno linfa ad un genere (forse, nel 1997 i dischi si vendevano ancora benissimo, oggi cosa vuoi linfare in un mercato oramai inesistente?) intanto noto che non si vede il video...sistemo!

Inserito il 20 set 2013 alle 11:52

Perchè NESSUNO scrive più canzoni come Guardians of Kail, Dreamland o Mirror Mirror?

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