Dall'ascolto del precedente "Curse of the Artizan", non ne ero uscito del tutto convinto, e se qualche piccola perplessità era scaturita proprio dalla prova del cantante Tom Braden, ora queste vengono ben presto spazzate via dal nuovo "Ancestral Energy", seconda fatica sulla lunga distanza per gli statunitensi
Artizan, per l'occasione ridotti ad un quartetto, con il solo Shamus McConney ad accollarsi gli obblighi della chitarra.
Se Braden ci ha sicuramente messo molto del suo, con una prestazione di spessore, per interpretazione e feeling, il suo compito è sicuramente stato reso più agevole da un songwriting che ha piazzato il cantante al centro delle proprie attenzioni, grazie a quelle linee melodiche, curate e avvincenti, che sono il fulcro sul quale ruota l'intero disco.
Quello degli Artizan è indubbiamente un Heavy Metal classico cresciuto all'ombra d formazioni come gli Iron Maiden, Fates Warning, Savatage, Queensryche o Crimson Glory, le stesse che fanno spesso capolino mentre le sette canzoni che fanno parte di "Ancestral Energy" si susseguono,
via via fino alla conclusiva ed epica titletrack, dove troviamo un gradito - e immediatamente riconoscibile - ospite: Matt Barlow, con l’ex vocalist degli Iced Earth in grado di dare un bello scossone al pezzo.
L'ex drummer dei Leviathan, Ty Tammeus, resta saldamente al timone di un gruppo che anche nei suoni si rifà ampiamente al passato, ma tra le tante
archaeological investigations bands, la sua è una di quelle che si fanno apprezzare maggiormente.
I am
I hear
I see
I feel
I review
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?