Copertina 6,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2013
Durata:48 min.
Etichetta:Non Serviam Records

Tracklist

  1. BLACK PROCESSION
  2. A.M.E.N.
  3. DISCIPLE
  4. ON THE PATHS TO EXPIATION
  5. FORGOTTEN EPITAPHS
  6. ROSARY OF SHAME
  7. SADISTIC ABSTINENCE
  8. POSSESSED
  9. PARIAH

Line up

  • J. Poison: Bass
  • FleshStigma: Drums
  • Sikkardinal: Guitars
  • Necurat: Vocals
  • The Pandemic Architect: Guitars

Voto medio utenti

Secondo album per i francesi Bliss Of Flesh che impiegano ben quattro anni per dare un successore a “Emaciated Deity” che, pur non avendo fatto gridare la miracolo, aveva comunque attirato un po’ l’attenzione sul gruppo. Il tempo trascorso non ha cambiato certo radicalmente la proposta, ma è sicuramente servito alla band per affinare al meglio le armi a propria disposizione e così, nei 48 minuti che compongono questo “Beati Pauperes Spiritu” , possiamo ascoltare un death/black di discreta fattura che alterna abbastanza coerentemente parti più propriamente brutali e caotiche, di matrice death, ad altre più melodiche con reminescenze black. La proposta dunque, non cambierà certo il metal dalle fondamenta, ma come nell'interessantissima opener “Black Procession” riesce comunque a tenere alta l’attenzione grazie ad un buon alternarsi di atmosfere che rimandano agli Anaal Nathrakh (meno caotici) e alla scuola death/black francese (Merrimack?) . In sede di presentazione la loro etichetta, la Non Serviam, la spara grossa e cerca di accostare la proposta dei nostri a quella dei maestri Dissection, ma a parte qualche piccolo accenno udibile forse in apertura di “Disciple” , siamo veramente lontani da quanto proposto in passato da Jon Nödtveidt e compagnia. Dunque sorvolando l’evidente azzardo, possiamo dire che i quattro francesi ce la mettono veramente tutta nel farsi apprezzare per la volontà di inserire parti melodiche che non siano troppo facilone ma che riescono a dare una vera anima a ciascuna dei singoli pezzi piuttosto che lasciarsi andare ad una accozzaglia di inutile ed indistinguibile brutalità. Interessante anche lo sforzo perpetrato dal singer Necurat, che, come in “A.M.E.N.” , riesce a passare abbastanza agevolmente dal growl allo screaming, senza dimenticare una voce simil pulita declamatoria che ben si adatta al tessuto sonoro. Le songs tutte mediamente elaborate e “costruite” toccano il loro picco “progressivo” negli oltre otto minuti di “Forgotten Epitaphs” . Volendo semplificare la cosa si potrebbe dire che i Bliss Of Lesh sono una band che si fa ascoltare volentieri e quando le ultime note di “Pariah” concludono questa fatica non sarà certo impossibile che vi verrà di nuovo voglia di schiacciare “play”. In finale “Beati Pauperes Spiritu” è un album che si fa ascoltare piacevolmente, ma aimè, non riesce a catturare completamente l’ascoltatore pur rimanendo sempre al di sopra di una larga sufficienza. Sono sicuro che se gli darete una possibilità non ne rimarrete delusi e passerete dei buoni momenti di genuino estremismo musicale, in quanto a ritrovare i Bliss Of Flesh nelle classifiche di fine anno o sopravvissuti alla prova del tempo, ho molti più dubbi. Scolaretti diligenti senza colpi di genio…

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.