Necromass - Mysteria Mystica Zofiriana

Copertina 9,5

Info

Past
Genere:Black Metal
Anno di uscita:1994
Durata:32 min.
Etichetta:Unisound Records

Tracklist

  1. NIGHT (MADNESS... KNOWLEDGE... EVIL...)
  2. NECROBARATRUM
  3. MYSTERIA MYSTICA ZOTHYRIANA 666
  4. EXTERIOR CIRCLE
  5. SODOMATIC ORGY OF HATE
  6. BLACK MASS INTUITION (ATTO 1: INTROIBO AD ALTARE, ATTO 2: SILVER REIGN)
  7. SADOMASOCHIST TALLOW DOLL
  8. INTO AN IMAGE OF LEFT

Line up

  • Ain Soph Aour: bass, vocals
  • Nachzerehrmara: guitars
  • Charles Blasphemy: vocals
  • Black Wizard: drums

Voto medio utenti

I Necromass nascono nel 1992 nell’allora fiorente panorama underground fiorentino, e sono una delle prime formazioni puramente black metal del nostro bel paese assieme ai Mortuary Drape.
Il primo demo “Connected Body Pentagram” (1992) uscì lo stesso anno in cui presero forma ed è stato ristampato più volte e distribuito in migliaia di copie. L’anno successivo pubblicarono il loro primo EP, “His Eyes” (Carnefician Prod.). La svolta internazionale arrivò a breve, nel 1994, con l’uscita del secondo EP “Bhoma” (Miscarriage Records) e poi con il loro primo full-length, sempre nel 1994: “Mysteria Mystica Zofiriana”, tramite l’etichetta Unisound International (la stessa dei Rotting Christ e dei Mortuary Drape) di cui parleremo in questo articolo.

In un panorama musicale dove i nomi più estremi italiani, come avevo già scritto nelle recensioni dei primi due full-length dei Mortuary Drape, facevano capo a formazioni seminali come Bulldozer, Necrodeath, Schizo e Sadist, oltre ad un folto sottobosco in procinto di emergere – tuttavia non ancora con lavori “lunghi” all’attivo –, la proposta dei Necromass era assolutamente di avanguardia, in quanto portatori di un genere ancora in status nascendi in Italia, e dunque, al netto dell’anno 1994, il loro debut risultava essere probabilmente la prima release di lunga durata puramente black metal, perlomeno per quanto ne sappia io.
A mio modo di vedere i fiorentini, per quel che riguarda la purezza del genere in questione, in “Mysteria Mystica Zofiriana” si spingono ancora oltre rispetto a quanto fatto dai colleghi piemontesi, in quanto salvo qualche influenza death, siamo davvero al 100% nel campo della musica nera.

“Mysteria Mystica Zofiriana” è un lavoro breve e conciso, otto brani che non arrivano ad un totale di 32 minuti, dove i quattro blacksters mettono sul piatto una proposta davvero impressiva. Questo grazie ai riff taglienti e abrasivi scagliati dalla chitarra di Nachzerehrmara, dalla struttura apparentemente semplice ma che in realtà nascondono una pluristratificazione che ne impedisce di cogliere l’essenza ad un ascolto distratto; così come le vocals di Commander, con il suo scream sgraziato, a momenti malinconico, in tal altri schizoide, supportato dagli innesti come seconda voce del bassista Ain Soph Aour, che donano una dimensione ancor più folle e inquietante alla loro musica. Le ritmiche sono scandite a colpi di tupa tupa e blast beat da parte di Black Wizard, senza tuttavia mai raggiungere velocità proibitive.
I Necromass si affidano alla loro capacità evocativa anziché alla sola forza bruta, tramite un sottofondo atmosferico che si cela al di sotto del sound abrasivo – ottenuto tramite una produzione molto raw a opera della band stessa –, senza comunque sconfinare nel black melodico, sinfonico o atmosferico. In ogni caso non vengono disdegnati usi sporadici della chitarra acustica (splendidamente amalgamati nella "title-track", per esempio), un pizzico di tastiere, come nell’intro di apertura, insieme ad altri piccoli elementi che riescono a donare una dimensione che va ben oltre al banale disco estremo improntato solo sull’impatto sonoro.
Il platter si apre con una traccia quasi completamente strumentale, di circa tre minuti, che ci lascia presagire, con le sue melodie cupe e cariche di suspense, da cui emergono urla strazianti provenienti dal cuore del buio più profondo, quello che incontreremo nelle successive canzoni.
Un viaggio nel’orrido della melma più nera, nei meandri più blasfemi e occulti che possano essere concepiti…
Si può descrivere “Mysteria Mystica Zofiriana” con molti aggettivi, ma vi è un elemento che predomina sul resto: l’atmosfera inquietante, angosciosa e terrorizzante che sembra provenire dalle viscere più oscure dell’essere e della perversione. Perversione che come si intuisce dai titoli, e dal fallo stilizzato in copertina, è parte integrante della musica del quartetto di Firenze.

…Non si può rimanere indifferenti a tale carica malsana, non rimanerne turbati…
E così, con sguardo perso nel vuoto, annichiliti, si prosegue con gli echi d’oltre tomba della selvaggia “Necrobaratrum”; con la magica malignità mistica e incantatrice di “Mysteria Mystica Zothyriana 666”, che ci traghetta alla breve atmosferica “Exterior Circle”, tenendo alto il pathos del terrore con le sue grida disumane, introducendoci poi a quella che forse è la miglior traccia del lotto: “Sodomatic Orgy of Hate” (contenuta in una versione differente nel loro primo Ep del 1993 “His Eyes”), un vero e proprio distillato di morbosità scandito da un black che si interseca con il background thrash/death, ancora ben presente nel loro sound.
Si conclude il viaggio nelle tenebre con l’articolata e filosofica “Black Mass Intuition”, l’unico brano lungo dell’LP (oltre sette minuti), e con la bordata nei denti di “Sadomasochist Tallow Doll”, seguita dai sospiri strumentali dell’ultima gemma di ossidiana: “Into an Image of Left”.

Il debut dei fiorentini è un album che non ha niente da invidiare ai grandi nomi della Scandinavia, un lavoro imprescindibile per chi vuole conoscere le radici da cui ancora brucia la fiamma nera italiana…una fiamma che in seguito raramente arderà ancora così alta sopra il nostro cielo.


Recensione a cura di DiX88

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