“
Repulsive Conception” riparte da quanto di buono i
Broken Hope avevano fatto col precedente “
Bowels Of Repugnance”, ma stavolta la band aggiunge un songwriting più dinamico e strutturato, frutto di una maturazione tecnico/compositiva della band che, tuttavia, non si perde in tecnicismi arzigogolati a discapito dell’impatto sonoro, quest’ultimo restando il suo
core business.
In effetti il disco suona mastodonticamente brutale, con riff assassini, paurosi breakdown seguiti da devastanti accelerazioni di batteria che comprimono la massa cerebrale dell’ascoltatore, la quale non trova altra via di sfogo se non colare in maniera sanguinolenta dalle narici e dalle orecchie del povero malcapitato.
La metafora gore ci sta come il cacio sui maccheroni, perché, ancora una volta, i testi sono da trattato di psicopatologia sessuale, con assolute perle come “
Penis Envy”, dove si racconta di una circoncisione su un neonato andata a male, con il laser chirurgico che maldestramente incenerisce il pene. Ai genitori non resta che fargli asportare anche i testicoli, e bombardarlo di estrogeni per farlo diventare femmina. Cresciuto come una bambina dolce e carina, cui addirittura verrà impiantato una vulva artificiale, inconsapevole di essere nata uomo, da grande la sua natura tornerà per reclamare i suoi diritti, e allora la ragazza sarà attratta dal suo stesso sesso, e non le resterà che darsi alle relazioni lesbiche munita di un vigoroso strap-on.
Ovviamente non mancano deviazioni sessuali, con uno degli inni della band, quella “
Erotic Zoophilism” che vede il protagonista dedicarsi all’amore per gli animali, come cani, pecore, cavalli e vacche, avendo l’accortezza di legare le zampe ai cani per evitare di essere morso mentre se li ingroppa.
“
Pitbull Grin” esordisce con il ringhio di un vero pitbull,
Zaya, e la canzone non è altro che la trasposizione della vorace brutalità dell’animale, con
Ptacek che sembra il
mastino dei Baskerville.
“
Into The Necrospehere” è un altro pezzo di incredibile ferocia e assalto belluino, ma ci sono pezzi che invece sono lenti e pesanti come macigni, “
For Only The Sick” è una di queste ed è un vero e proprio inno alla musica estrema, un testo tra i migliori mai letti, e che contiene una delle definizioni più vere e sentite del death metal:
“A universal movement began from the dark side of music
Creating images of evil, horror and worlds of death
A genre for the true who strain against conformity
It devastates, laying waste to pathetic corporate norms
A musical form so horrible, glorifying defilement
It adopted the name of expired life”
“
Repulsive Conception” ci mostra una band in formissima, con un sound che comincia a divenire personale e riconoscibile, che fa della pesantezza e della solidità i propri tratti caratteristici, con un groove e un tiro pazzeschi.
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