Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2013
Durata:non disponibile
Etichetta:Whirlwind Records

Tracklist

  1. CONTRADICTION OF A DREPRESSED VOID
  2. FROM SOLITUDE TO INSANITY
  3. TO FORGIVE AND TO SUFFER
  4. THIS WRAITH
  5. WORSHIP THE GROTESQUE
  6. ONCE AGAIN
  7. PREY FOR YOUR GODS
  8. THE FALLEN ONES
  9. SHALLOW BEAUTY
  10. AFRAID TO BREATHE

Line up

  • Claudio Enzler: vocals
  • Wolfgang Nillies: guitar
  • Matthias Brandt: guitar
  • Thorsten Brandt: bass
  • Mario Henning: drums

Voto medio utenti

Non possono certo essere definiti prolifici i tedeschi Sacrificium che dopo 20 anni dalla loro fondazione, giungono solo oggi al terzo album. Il precedente capitolo, Escaping the Stupor datato 2005, spostava le coordinate del loro sound verso lidi più estremi, dal thrash d'esordio si erano infatti diretti verso un death metal dal forte sapore svedese.

Cosa succede invece oggi con Prey for Your Gods? Essenzialmente hanno mantenuto la direzione presa precedentemente andando a costruire un album solido, piacevole, seppur assolutamente derivativo, debitore in maggior misura al melodic death svedese mischiato con un più "ignorante" death alla Bolt Thrower, Dismember o Bloodbath.

Introdotti da una bella copertina, questi cinque tedeschi buttano nei pezzi tanta grezza potenza, con una voce truce e cavernosa che guida canzoni costruite su riff semplici ma efficaci, che martellano ossessivamente nelle parti meno veloci per poi accompagnare le melodie quando aumentano i giri. Il tempo cambia più volte all'interno dello stesso pezzo e l'abilità dei musicisti non si discute, ma non ti buttano mai in faccia i loro virtuosismi, preferiscono invece infondere una dose di rozzo marciume nella struttura delle canzoni che sono varie ed esaltate da una produzione sporca ma potente.
Certo che se non sapessi che sono classificati come "christian metal" non me lo immaginerei mai, né dai titoli delle canzoni, né dallo stile adottato. Non che mi cambi qualcosa, ognuno può parlare di quello che vuole, l'importante che alla fine la musica sia convincente.

Inizialmente, ad un primo ascolto, il disco sembra piuttosto piatto e mono direzionale, acquista invece molto più potenziale quando le sottili melodie inserite nelle canzoni entrano in testa e danno un filo, una guida ai brani. Nulla di pacchiano o smielato, stiamo sempre parlando di death metal crudo! Forse solo l'ultima Afraid to Brathe è maggiormente giocata su "facili melodie", un pezzo in stile melodic death, comunque efficace.

In definitiva è un album piacevole, non si può negare, ma che non si discosta dalla media o si distingue per originalità.

Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.