Giovani, italiani e incazzati.
No, la disoccupazione giovanile in Italia in questo caso non c'entra niente, qui si parla solo di musica tosta e tecnica, gentilmente offertaci dai perugini
Desource, gruppo nato solo un paio di anni fa dalle ceneri dei My Sweet Nightmare.
Due anni e un LP sul groppone, questo "
Dirty Happens" che finalmente giunge anche sulle pagine virtuali di Metal.it, per sconvolgere con la sua potenza sonora (mixaggio di Simone Mularoni dei DGM, ormai una vera e propria certezza in ambito nazionale e non solo) i nostri padiglioni auricolari.
Risultato raggiunto pienamente, dato che le canzoni dei Desource sono un coacervo di potenza e tecnica incredibile, sia dal punto di vista musicale, con passaggi al limite del prog, sia da quello vocale, con uno
Iuri Lodovichi davvero dotato di una voce potente e adeguatamente graffiante, così come da dettami del genere.
E il genere proposto appunto è un -core che raccatta dettagli sia dal metal sia dall'hard, non lesinando una certa componente math/prog in particolare nel suono delle chitarre e in alcuni passaggi strumentali davvero intriganti, come quelli su "
Deliver Me From Myself", traccia di ben 7 minuti che potrà sembrare un azzardo, per il genere, ma che si dimostra un azzardo davvero ben giocato. Esperimento ripetuto anche con la conclusiva "
Therealone", anche se il risultato è leggermente meno soddisfacente.
In mezzo tanta potenza, melodie sbriciolate e un solo momento di vero relax, i 2 minuti di "
Your Perfect Day"..l'inizio di "
God Loves, Man Kills" è solo illusorio.
Insomma un esordio davvero promettente per i nostri conterranei
Desource che, se sapranno mantenersi su questi alti standard di rendimento, diranno senza dubbio la loro anche all'interno dell'ormai affollatissimo panorama -core mondiale.
Quoth the Raven, Nevermore..
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