Abituati ad intervallare ogni uscita sulla lunga distanza con corposi EP, riedizioni e singoli assortiti, oggi i rumeni
Negura Bunget ci propongono un assaggio del prossimo full lenght in uscita a gennaio. Sono infatti passati già più di tre anni dall'ennesimo ed inaspettato capolavoro
Vîrstele Pămîntului e 2 dall'Ep
Poarta de Dincolo. Inaspettato poiché
Negru, l'unico sopravvissuto alla scissione che sconvolse la formazione originale, si trovò a rifondare il gruppo partendo da zero e cercando di mantenere i livelli altissimi ai quali il combo di Timisoara ci aveva abituati, riuscendoci in pieno. Questo singolo segue il lavoro fatto nell'ultimo disco, staccandosi ulteriormente dal black metal propriamente detto ed andando a proseguire la loro filosofia individualista e di ricerca musicale arcaica, altamente emozionale, che è stata bollata come
progressive-folk-ambient-black ma che posso più semplicemente definire come
musica senza tempo. Niente sfuriate, niente black metal crudo ma un legame con la terra come fonte di energia, come collegamento con l'anima.
La prima
Curgerea Muntelui è una canzone lenta e atmosferica, con tastiere, corni e canti di un coro che recita una litania e rimane tra il sognante e l'evocativo. Arriva poi la voce in growl ma la musica è sempre etera, poi piano piano accelera e la batteria acquista più spazio, finendo poco dopo, con garbo, senza esplodere.
Flauti echeggianti ci accolgono in
Taul Fara Fund, come un richiamo di aquile che volteggiano sulle buie foreste mentre canti lontani e mistiche tastiere creano un'atmosfera unica. Nessuno strumento classico come batteria o chitarra è presente, puro ambient.
Una musica che crea una connessione totale con la natura, un legame fortissimo con la terra.
Ascoltando queste tracce ti dimentichi di essere nella tua stanza con le cuffie e di colpo ti ritrovi seduto attorno a un fuoco a contemplare le stelle e le montagne, una sensazione unica che solo loro sanno trasmettermi in maniera così forte e istintiva.
L'attesa per l'ascolto del nuovo
Transilvanian Trilogy programmato per primavera 2014 (un concept sulla Transilvania spalmato su tre album, ognuno contenente anche un film!) si fa ancora più estenuante e preferisco non dare giudizi ora, con due sole canzoni. Confido però in un grande lavoro, tenendo presente che nessun loro album vale meno di 8 (per me naturalmente).
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