Copertina 9

Info

Anno di uscita:2013
Durata:45 min.
Etichetta:Aesthetic Death

Tracklist

  1. CONFRONTED BY THE OBSCURE
  2. PROCESS TO ANNIHILATION
  3. OPAQUE SHADOWS
  4. A WORKING GOD

Line up

  • Chris Newell: vocals & drums
  • Gaz: guitars & keyboards

Voto medio utenti

Gli australiani The Nihilistic Front ci hanno messo ben tre full-lenght per trovare un’etichetta che gli stampasse un disco, il qui presente quarto album “Process To Annihilation”.
La britannica Aesthetic Death (nel cui rooster sono passati tra gli altri gli Esoteric e i Wijlen Wij) ha scommesso su di loro, e si fa fatica a comprendere davvero come una band così non sia stata ‘scoperta’ prima, anche considerando il fatto che viene da una terra prolifica per ciò che riguarda il doom metal più estremo (Elysian Blaze, Solemn They Await, Disembowelment, Mournful Congregation, Tempestuous Fall, Halo, e chissà quanti altri…).
Ciò detto, per descrivere il sound del duo aussie bisogna partire dai Disembowelment già citati, rispetto ai quali però il mood funereo è meno oppressivo, meno denso, tutto ciò al fine di lasciare degli sprazzi nei quali è possibile infilare veri e propri pattern industrial, affianco ai quali non è raro trovare derive estreme che spaziano dal drone allo sludge.
La componente industriale non è solo un espediente narrativo della band, ma un vero è proprio sostrato filosofico. D’altronde basta guardare le copertine dei dischi della band, copertine rigorosamente in bianco e nero che mostrano paesaggi urbani devastati e desolati.
Il fronte nichilista è dolore puro, è angoscia cerebrale, è il lento e secolare marcire del metallo sotto la corrosione di agenti chimici che esalano dalla terra, è il miasmo pestilenziale che risale da cave abbandonate dentro le quali chissà quali abomini ambientali si nascondono, è lo sferragliare di lamiere contorte e deformate, il clangore sordo del metallo pesante.
In genere il funeral doom tratta di argomenti esistenziali, religiosi, con tematiche oscure, gotiche, orrorifiche, in questo caso parliamo pur sempre di un funerale, ma è il funerale della civiltà del progresso, delle sue cattedrali nel deserto, delle torri di babele, fatte di acciaio e materiali compositi, che sfidano il cielo e per questo vengono punite. Concettualmente vengono in mente Godflesh e Halo.
La lentezza e l’oppressione sono sicuramente caratteristiche peculiari dei The Nihilistic Front, ma se prendete la title-track scoprirete che è paradossalmente una canzone ‘cinematica’, nella quale la drum machine pompa forte e che, come potrete leggere dalle linee di testo che vi riporto, rappresenta il vero manifesto della band:

“Cities torn apart by the hands of their creators
What once stood so strong is now reduced to nothing
Wars by our own hands are a precursor to our demise
No intervention by the powers from above

Total doom for mankind”

È inutile dirvi che ritengo questa band e questo disco ai massimi livelli. Li ho scoperti qualche mese fa e me ne sono innamorato. C’è sempre bisogna di musica apocalittica perché come disse qualcuno un paio di millenni fa “Vegliate dunque, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà” (Matteo 24,42), e non vogliamo mica affrontare l’Apocalisse senza una colonna sonora adatta, vero?


Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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