Se consideriamo cosa fosse il Black metal nella prima metà degli anni '90 e quale fosse lo spirito che animava i protagonisti di quella scena, faremmo una immensa difficoltà a classificare gli olandesi
An Autumn For Crippled Children come band dedita alla nera fiamma.
Eppure, più di ogni altro genere, il Black ha saputo evolversi e trasformarsi dando vita, tra l'altro, a lavori come questo
"Try Not to Destroy Everything you Love", quarto album del gruppo, in cui ricerca melodica, atmosfere solari e aperture ariose convivono con scream brutale e partiture estreme.
Shoegaze/black che va tanto di moda.
Questo mettono sul piatto i nostri tulipani e lo fanno, ancora una volta, in maniera molto convincente: melodie suadenti e rarefatte, urla distanti, tempi ipnotici, suoni che sembrano voler esplodere ma che non lo fanno mai, tutto mescolato in un album che scorre impetuoso e armonioso.
Certo, il Black metal
NON è questo.
Qui non c'è oscurità, malignità o violenza.
"Try Not to Destroy Everything you Love" è, piuttosto, un album a tratti disperato, a tratti luminosissimo.
Un album da gustare mentre si sorseggia del buon vino e si viaggia con la mente in posti lontani e sfocati mentre si è cullati da intuizioni melodiche dal sapore che definirei spaziale e dal notevole spessore emotivo.
Molti storceranno il naso di fronte a lavori come questo, soprattutto i "puristi", ma, in tutta sincerità, a noi non importa.
Quello che conta è la qualità della musica e gli
An Autumn For Crippled Children dimostrano, molto bene, di sapere cosa sia la qualità e riescono nuovamente a regalarci emozioni con la loro musica.
Una garanzia.
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