Copertina 9

Info

Anno di uscita:2013
Durata:63 min.
Etichetta:AFM Records

Tracklist

  1. FILE 4180-2
  2. THE ARCH
  3. MORNING ROSE
  4. VENOM
  5. THE BLACK PARADE
  6. T.H.O.R.N.S.
  7. GARDEN OF EXILE
  8. RAVEN'S CURSE
  9. LIVING FORTRESS
  10. FANTASMAGORIA
  11. THE INHERITANCE
  12. NOW AND FOREVER
  13. FORGOTTEN SYMPHONY
  14. UNREAL

Line up

  • Samuel Arkan: guitars
  • Léo Margarit: drums
  • Simone Mularoni: guitars
  • Mike LePond: bass
  • Julien Spreutels: keyboards, piano
  • Matt Marinelli; vocals
  • Henning Basse: vocals
  • Ida Haukland: vocals
  • Tom S. Englund
  • Tezzi Persson: vocals

Voto medio utenti

Dopo soli due anni dall'ottimo album di debutto "Obsessions", torna sulle scene il chitarrista belga Samuel Arkan con il suo progetto Epysode e lo fa davvero con il botto, senza troppi giri di parole.

Ma mai come in questo caso è necessaria un pochino di storia: è il 2010 quando il buon Samuel, personaggio davvero simpatico e disponibile, decide di metter su un progetto nuovo chiamato Epysode, dopo la rottura con il suo precedente gruppo, i Virus IV.
Per realizzare questo suo progetto butta giù una bozza di storia, un intrigante concept basato sul paranormale, e contatta alcuni musicisti più o meno famosi per cantare e suonare sull'album basato su questo concept, "Obsessions". Una mossa alla Arjen Lucassen insomma, decisamente riuscita dato l'assoluto valore dei componenti della band (Kristoffer Gildenlow e Lèo Margarit dei Pain of Salvation, Oddleif Stensland dei Communic, l'ex Beyond Twilight Kelly Sundown Carpenter, Rick Altzi..) e dato soprattutto l'ottimo valore del disco.
Passano due anni e Arkan decide di dar seguito all'ottimo lavoro svolto su "Obsessions", scrivendo un'altra storia e contattando dei nuovi musicisti per interpretarla: il risultato è "Fantasmagoria", un album di dark power/prog di valore assoluto, perfetto sotto ogni punto di vista e intrigante come e più del pur ottimo esordio.

La storia è tanto semplice quanto interessante, leggermente più thriller rispetto a quella del lavoro precedente ma permeata comunque da un alone di sovrannaturale, grazie anche a un doppio collegamento diretto con le vicende di "Obsessions": in una ridente cittadina del Missouri misteriosi omicidi caratterizzano le ultime settimane. I corpi degli assassinati vengono trovati completamente nudi e legati a una sedia, con un sacco nero in testa e il corpo completamente bucato da centinaia di spine di rose, per una morte estremamente lenta dovuta alla notevole perdita di sangue.
Gli assassini sono due, Ione e Amy, fratello e sorella. Amy è posseduta dallo spirito di una medium, Valma (ecco il primo collegamento al primo disco), che la spinge a commissionare al fratello Ione questi omicidi al fine di far prosperare il campo di rose che cresce dietro la loro casa, "innaffiandole" con il sangue delle vittime.
Ad indagare sulle morti ci sono 3 personaggi: Jarno, un giovane prete convinto di poter salvare l'anima di Amy; Jordane, una giovane reporter il cui padre è stato ucciso dal killer; Shawn, un giovane poliziotto specializzato nel paranormale e che, da piccolo, venne rapito dal Bauta Killer (secondo collegamento con "Obsessions").

Musicalmente quello che ci si presenta è un album davvero ineccepibile, anche grazie all'assoluto valore, ancora una volta, degli interpreti scelti, crème de la crème del prog mondiale: alla batteria troviamo ancora una volta Léo Margarit dei Pain of Salvation, al basso sua maestà Mike LePond dei Symphony X, alle tastiere il giovanissimo ma strepitoso Julien Spreutels (segnatevi questo nome, il ragazzo farà carriera) e all'altra chitarra il "nostro" Simone Mularoni dei "nostri" DGM, davvero fenomenale come suo solito e capace di arricchire coi suoi assoli dei brani già altamente competitivi.
Per gli amanti delle etichette, Dark Power Prog dicevamo. La base è decisamente progressive, con richiami molto forti agli Evergrey e ai Symphony X, grazie soprattutto alla robustezza del sound. La componente dark è data dall'oscurità che permea le canzoni, a livello testuale prima e musicale poi, soprattutto grazie al lavoro di LePond e Margarit e agli inserti di piano di Spreutels.
Ma in tutto questo non abbiamo ancora parlato degli interpreti dei 5 personaggi della nostra storia. Facciamolo subito, appoggiandoci alla scaletta dei brani.
I primi due li troviamo nell'opener e sono già brividi: il primo di cui facciamo la conoscenza è il poliziotto Shawn, interpretato dal semi-sconosciuto Matt Marinelli, sul quale faccio mea culpa. Non conoscevo lui né il suo lavoro coi Borealis, ma devo ammettere di essermi trovato davanti a un cantante pazzesco, che mi ha ricordato in più di un'occasione Sir Russel Allen, capace di passare da una voce calda e suadente ("File 4180-2" e "Garden of Exile", entrambe con una prestazione altamente emozionale del già citato Spreutels) a una decisamente più ricca di potenza, come sulla conclusiva "Unreal" o su "The Black Parade", nella quale duetta con Ione, alias Tom Englund degli Evergrey. Anche per lui i brividi si sprecano e la pelle d'oca fa capolino sulle braccia in più di un'occasione, grazie ad una prestazione globale davvero clamorosa e che riesce a donare al disco quell'aura di sofferenza e oscurità che il suo personaggio richiede: il duetto con Marinelli è già stato citato, "The Arch" è una canzone puramente nello stile Evergrey in cui Tom si trova perfettamente a proprio agio, sulla tiratissima "Raven's Curse" è aggressivo e ruvido al punto giusto, mentre nella meravigliosa ballad "Fantasmagoria" è da lacrime, canzone simbolo della sofferenza che Ione e la sorella Amy vanno ad affrontare. Amy che è interpretata dalla bravissima Ida Haukland, vocalist dei Triosphere e dotata di una voce molto particolare, che ben si presta al doppio ruolo di psicopatica e sofferente: su "Morning Rose" regge il brano da sola in maniera grandiosa così come su "The Inheritance", nella già citata title-track strappa applausi a scena aperta assieme a Englund e in "Now and Forever" si accompagna all'altra voce femminile, quella di Jordane alias Tezzi Persson, l'interprete meno presente ma anch'essa meritevole di attenzione. Ultimo personaggio è quello di Jarno, interpretato da Henning Basse dei Metalium il quale, grazie alla sua voce ruvida e aggressiva, contrasta un po' quelle più puramente power/prog degli altri personaggi, in particolare sulla semi-conclusiva "Forgotten Symphony", oltre a cimentarsi in prove solitarie su "Venom" e su "Living Fortress".
Quasi dimenticavo: in tutto questo una produzione PERFETTA da parte del solito, immenso Jacob Hansen, in grado di donare ad ogni suo lavoro quel quid in più.

Che dite, ho parlato troppo? Eddai lo sapete che quando un album mi prende in maniera così intensa non ce la faccio a stare zitto. D'altronde come si fa a stare in silenzio di fronte a dischi di questo livello? "Fantasmagoria" è un universo perfetto sotto ogni punto di vista, dove tutto è al proprio posto. Luce, oscurità, melodia, aggressività, tecnica, emozione, un turbinio continuo di grandiosità messa in musica. Complimenti a Samuel Arkan e complimenti ad ogni interprete del suo lavoro: dal primo all'ultimo meritate una sequela di applausi per un lavoro che mi emoziona sempre di più ad ogni ascolto. E questo, checché se ne dica, è lo scopo della Musica.

Quoth the Raven, Nevermore..
Recensione a cura di Andrea Gandy Perlini

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 05 dic 2013 alle 20:40

Muahahahah, ne dai uno anche a me? :P

Inserito il 05 dic 2013 alle 14:13

Ne vuoi uno anche tu?

Inserito il 04 dic 2013 alle 11:47

un 9 regalatissimo

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