Rispetto a "Disillusion",questo album(si può affermare tranquillamente)non mostra cedimenti compositivi(..tranne in 'Run for your..";"Never change.."e "Clockwork..")e(anche perché interamente cantato in anglosassone)possiede un impatto che solo i grandi gruppi 80s heavy metal riescono ad avere.La conferma arriva con "Crazy nights" che fa viaggiare su coordinate massicce che ingenerano sensazioni acute e una carica acuta;si passa senza accorgersene a "Like hell" che è un altro classico Loudness;una di quelle tracksongs che svela le intenzioni scabrose dei metallers giapponesi è"The lines..",improntata su una nostalgica melodia e un buon hard rock dalle atmosfere elegiache(e fa impazzire lo Speed leading Guitar sulla parte del solo).Tracce di ballads ...per nulla,ma scegliendo..l'unica che da' quello stupore è"Heavy Chains"che viene introdotta da un arpeggio(plettrato)iniziale da brividi e conduce nel sound viscerale composto da Masayoshy Yamashita.Con 'Thunder in the East'i Loudness pareggiano i conti con la loro incerta discografia,che appunto,fino al 1984 era stata un incommensurabile guazzabuglio