Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:1985
Durata:41 min.
Etichetta:Atlantic Records

Tracklist

  1. CRAZY NIGHTS
  2. LIKE HELL
  3. HEAVY CHAINS
  4. GET AWAY
  5. WE COULD BE TOGETHER
  6. RUN FOR YOUR LIFE
  7. CLOCKWORK TOY
  8. NO WAY OUT
  9. THE LINES ARE DOWN
  10. NEVER CHANGE YOUR MIND

Line up

  • Minoru Niihara: vocals
  • Akira Takasaki: guitars
  • Masayoshi Yamashita: bass
  • Munetaka Higuchi: drums

Voto medio utenti

I Loudness sono di gran lunga la band hard & heavy più famosa del Giappone (ed anche la migliore...) ed il loro leader Akira Takasaki fonte di ispirazione per innumerevoli chitarristi lungo tutti gli anni '80.
Nascono all'inizio del 1981 quando lo stesso chitarrista ed il batterista Munetaka Higuchi lasciano la formazione pop di cui facevano parte, i Lazy, con l'intenzione di fondare un gruppo di heavy metal. A questo punto prelevano dagli Zephir il bassista Masayochi Yamashita, mentre dagli Earthshaker arriva il cantante Minoru Niihara. Esce il debutto Birthday Eve, cantato per metà in inglese per metà in giapponese, con influenze più disparate che vanno dai primi Rush, ai Deep Purple e Van Halen, tutto centrifugato per un album subito solido e convincente.

Il successivo Devil Soldier può risultare più ostico agli occidentali per l'uso di armonie giapponesi, ma in patria i Loudness diventano delle star. Law Of Devil's Hand dell'83, più melodico, è promosso durante un tour americano e qualche concerto europeo, e proprio in Inghilterra i Loudness registrano il loro album che per il sottoscritto rimane il migliore, ovvero Disillusion del 1984 (nel frattempo il Live Loud Alive dello stesso anno suggellava la prima parte della carriera). "Disillusion" ancora una volta mostra l'abilità dei Loudness nell'inserire melodie tipicamente orientali in una cornice comunque occidentale, e sarà anche l'ultimo con questa inclinazione. Il qui presente Thunder In The East infatti abbandona quelle sonorità, spostandosi nettamente sul mercato americano, ed anche la band come look mostra una certa tendenza per il glam. Viene anche chiamato a produrre il disco Max Norman (Ozzy Osbourne, Y&T) e così il gioco è fatto; i Loudness ora suonano come l'anello di congiunzione mancante tra un gruppo di puro metal come i Malice ed il class-metal di Ratt o Dokken.

Crazy Night infatti mette subito le cose in chiaro, con un riff rama affine alla band di License To Kill, ma con un coro molto più melodico mentre Takasaki sale sugli scudi. Neanche il tempo di riprendersi da tale scossa di adrenalina che l'assalto frontale di Like Hell rincara la dose, mentre Heavy Chains inizia con un intro d'atmosfera ben presto spezzato dall'ennesima colata metallica ed è un vero e proprio "Thunder In The East". Get Away corre anch'essa veloce sui fraseggi sempre perentori di Takasaki conditi da soli da guitar hero, We Could Be Tonight chiude il primo lato con un altro riff serratissimo. Run For Your Life suona più sincopata, con un coro solenne e epicheggiate, con una melodia molto accattivante ed originale. Ma con Clockwork Toy la marcia riprende spedita su ritmi praticamente speed (non nel senso di Agent Steel ovviamente). No way out è più ariosa negli arrangiamenti ed ha il sapore vago dei primi Dokken. The Lines Are Down possiede un riff irresistibile e riporta i Loudness sui livelli di guardia, una delle migliori canzoni del lotto, dove eruttano materia incandescente. Never Change Your Mind è l'unica canzone che concede qualcosa all'airplay, ma sempre cesellata da un ottimo gusto per la composizione, anche se in definitiva Thunder In The East rimane un blocco granitico, edificato quasi interamente sull'heavy d'estrazione americana che però può piacere anche ai fans del class-metal e dei guitar hero.

Recensione a cura di Fabio Zampolini
Thunder in the east

"Thunder in the east" :classico dell'heavy metal.Imperdibile.Alcune live tracks su videografia(ufficiale) VHS: 1)Loudness: Thunder In The East(1985) 2)Loudness: Live In Tokyo~Lightning Strikes(1986)

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 12 mag 2020 alle 22:11

Rispetto a "Disillusion",questo album(si può affermare tranquillamente)non mostra cedimenti compositivi(..tranne in 'Run for your..";"Never change.."e "Clockwork..")e(anche perché interamente cantato in anglosassone)possiede un impatto che solo i grandi gruppi 80s heavy metal riescono ad avere.La conferma arriva con "Crazy nights" che fa viaggiare su coordinate massicce che ingenerano sensazioni acute e una carica acuta;si passa senza accorgersene a "Like hell" che è un altro classico Loudness;una di quelle tracksongs che svela le intenzioni scabrose dei metallers giapponesi è"The lines..",improntata su una nostalgica melodia e un buon hard rock dalle atmosfere elegiache(e fa impazzire lo Speed leading Guitar sulla parte del solo).Tracce di ballads ...per nulla,ma scegliendo..l'unica che da' quello stupore è"Heavy Chains"che viene introdotta da un arpeggio(plettrato)iniziale da brividi e conduce nel sound viscerale composto da Masayoshy Yamashita.Con 'Thunder in the East'i Loudness pareggiano i conti con la loro incerta discografia,che appunto,fino al 1984 era stata un incommensurabile guazzabuglio

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