I
Cry Excess sono, inaspettatamente, una giovane band proveniente da Torino, formatasi appena nel 2011 e qui al debutto.
Ho scritto inaspettatamente perché, non avendo la bio sottomano, quando ho premuto il tasto play del lettore musicale sono stato investito dall’intro cibernetico “
Welcome To This Hell Hole” che, insieme alla seconda traccia “
The Middle Children Of History”, mi ha portato oltreoceano, Stati Uniti d’America, patria di queste sonorità.
Fatta questa premessa sono subito due le considerazione che vengono in mente. La prima è che i
Cry Excess hanno un suono così rifinito che sembrano veramente americani, attingendo alla new (oramai vecchia) wave di bands metalcore di oltreoceano (
Killswitch Engage,
Papa Roach, ect.). Il loro songwriting non ha nulla da invidiare a nessun combo americano, la qual cosa per una band giovane è un bel risultato.
La seconda considerazione è conseguenza della prima, ovvero l’assoluta mancanza di personalità dei
Cry Excess. Nessuno spunto che faccia, non dico gridare al miracolo, ma che giustifichi la scelta di questo “
The Deceit” al posto di un qualunque disco americano, al netto del patriottismo.
Mi piacerebbe disgiungere il mio giudizio da queste considerazioni, perché la musica è di buona qualità, è trascinante, fresca, potente, intensa, con buone punte melodiche.
Prendete una “
The Worst Of Intentions”, che spacca di brutto, davvero una signor canzone.
Se questo disco fosse uscito 5 anni fa sarebbe stata un’altra storia, ma nel 2013 quasi 2014 il giudizio non può non tenere conto di tutto quanto sopra detto. Per questo motivo non mi sento di incensare più di tanto un disco che, oggettivamente, è molto buono.
Se siete amanti di queste sonorità, fottetevene delle mie considerazioni e compratelo ad occhi chiusi. Altrimenti andate a riscoprire i classici del genere.
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