Copertina 6,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2013
Durata:45 min.
Etichetta:Cold Dimension

Tracklist

  1. WAYS TO INDIFFERENCE
  2. MUTE
  3. A WINDOW IN THE ATTIC
  4. FUTILE
  5. PORTRAITS (GUEST VOCALS BY MICK MOSS)
  6. COLD
  7. GODFORSAKEN
  8. DECEMBER'S HEARSE

Line up

  • Matthias Jell : vocals
  • Marcus E. Norman : guitars
  • Jörg Heemann : drums
  • Peter Honsalek : viola, piano

Voto medio utenti

Cosa possa succedere quando uniscono le forze un ex Dark Fortress (Matthias Jell) e l’attuale chitarrista dei Naglfar (Vargher al secolo Marcus E. Norman) è possibile da intuire, ma quando si aggiunge il batterista dei Secrets Of The Moon (Jörg Heemann) e un violista/pianista (Peter Honsalek) le cose si cominciano a complicare e indovinare dove potremmo andare a parare diventa un piccolo azzardo…E così sei anni dopo la prima incarnazione della band vede la luce il debutto di questa nuova creatura svedese… “Futile” è un album che non ha molto a che vedere con il black metal, anzi direi proprio niente se non fosse por qualche piccolo richiamo qua e la che fa rivenire alla mente un’altra band di Marcus Norman, i grandi Ancient Wisdom. Anche la loro label Cold Dimension se ne guarda bene da inserirli in qualsivoglia filone estremo e più che altro ce li presenta come dediti a “emozioni abissali con tutto lo squallore che la vita ha da offrirci”…niente male come concept, non originale, ma sicuramente riflessivo e molto intimo. Con una base concettuale del genere non ci potevamo certo trovare di fronte ad una brutal death metal band e infatti il gruppo si lancia in una proposta che potremmo cercare di definire dark/ambient black metal (per non farci mancare niente…). L’apertura ( “Ways To Indifference” ) e la chiusura dell’album ( “December’s Hearse” ) sono veramente ottime, con due brani che mettono in evidenza una straziante vena melodica e delle indubbie capacità nel saper creare grandi atmosfere altamente comunicative e d emozionali. Peccato che la band si affidi troppo a questa formula e una volta trovata non la lasci più, sfornando una serie di songs molto intime, atmosferiche e dark, ma anche troppo simili come “Mute” , “A Wind In The Attic” e la stessa title track. Così se da un lato l’album ne guadagna in compattezza e coerenza, dall’altro ne perde molto in quanto a freschezza e capacità/possibilità di sfruttare l’ampio spettro musicale che il genere scelto gli offre. Alla lunga questa scelta non paga, neanche in “Portraits” dove la band fa appello a Mick Moss degli Antimatter come special guest, e ne ottiene un pezzo che esula un po’ dal resto dell’album, non certo per le atmosfere proposte sempre molto tristi, ma per il mood generale, più rock oriented e dunque chiaramente più “leggero” e accessibile rispetto al resto dell’album. Detto ciò è bene chiarire come “Futile” non sia un brutto album, anzi, la classe sprigionata in alcuni momenti è davvero notevole, il clima di questi giorni in più, ve lo farà apprezzare maggiormente, ma sono sicuro che alla fine anche a voi rimarrà un senso di insoddisfazione per quello che poteva essere e che invece non è stato, un malinconico rammarico…

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