Nonostante la crisi imperante in cui ormai da anni vive l’industria discografica, metal compreso ovviamente, sembra non avere comunque mai fine l’affacciarsi di nuove band sul palcoscenico internazionale. Questa volta tocca agli americani
Immortal Bird proporci il loro debut Ep intitolato
“Akrasia” . Diciamo subito che la band può suscitare più di qualche curiosità grazie ad una line up composta d soli tre elementi tra cui la cantante-batterista
Rae Amitay che a livello di varietà vocale interpretativa non ha nulla da invidiare a molti colleghi maschi. E’ vero che Rae nell’opener track, mostra pesantemente la corda nelle parti pulite, ma la prestazione disseminata lungo le quattro tracce è senz’altro soddisfacente. Detto del lato vocale passiamo a quella musicale…beh possiamo dire che “Askaria” è certamente un buon frullato di tutte le correnti estreme, infatti death/black/thrash e perfino il doom fanno il loro capolino in questi venti minuti scarsi. Da segnalare anche un piccolo momento di chill out in
“Aschen Scabland” , che al di la di questo esperimento riuscito, si segnala anche come il miglior pezzo e il più coinvolgente ed interessante, con le sue numerose influenze e cambi d’atmosfera. Con altrettanto entusiasmo ci lasciamo coinvolgere dalla seguente
“Splitting Teeth” , mentre la conclusione affidata a
“The Pseudosientist” non mi ha convinto del tutto.
“Akrasia” è un Ep interessante, vario, veloce e melodico allo stesso tempo, certo non ha la pretesa di inventare niente, e questo è già un loro grosso punto a favore, ma se avrete la pazienza di aspettarlo vi regalerà delle gradite sorprese/esperienze.
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