Con un po' di ritardo rispetto alla data d'uscita dovuto alla promozione, siamo qui a parlare del nuovo nato dei genovesi
Nerve. I death metaller nostrani tornano a distanza di tre anni da
Death Parade con una formazione parzialmente rinnovata che si avvale della collaborazione alla batteria di
Darius "Daray" Brzozowsy (ex-
Vader,
Dimmu Borgir) che ci spettina adeguatamente per tutta la durata del disco. Disco che è il numero 3 dalla fondazione della band avvenuta nel 2006 e che ripropone il loro stile fatto di un death metal con molto groove e dall'appeal modernista.
Guidati come sempre dalla voce urlata, sofferta e sentita di
Fabio Palombi, i
Nerve ci lanciano addosso 11 sassate suonate con indubbia maestria (sentite ad esempio l lavoro di basso su
Zero oppure sull'orientaleggiante
Al-Dajjal) che prendono spunto dai soliti nomi svedesi e americani ma che vengono riproposte con più cattiveria ed un pizzico di personalità, oltre che una dose di hardcore. Rispetto al passato è leggermente minore la dipendenza da soluzioni nordeuropee in favore di spunti debitori dell'operato di
Devildriver, Strapping Young Lad Dagoba e
Lamb of God, oltre agli immancabili
Pantera e, anche dal punto di vista vocale,
Fabio ha abbandonato quasi completamente il growl. I Pezzi sono sufficientemente vari per spezzare l'assalto tout court e creare una buona alternanza di atmosfere, su tutte segnalo i bei riff di
Neither Here Nor There e
Scream, dotata anche di un buon assolo e di parti vocali ricercate. Inizialmente caotico, il disco acquista fruibilità e scioltezza con gli ascolti, una volta che certe melodie sono state memorizzate. Non ci sono solo canzoni varie, mazzate tra capo e collo arrivano con le potenti
Antichrist oppure con
Revelations, che ha una parte centrale in stile
Mehsuggah. Chiude
The Reign of Thousand Years, tre minuti e mezzo di sperimentazione fatta di malinconiche chitarre, tastiere e semplici percussioni.
La produzione, effettuata dallo stesso
Palombi nei
Melazeta Studios, si rivela un pochino bombastica e rischia di appiattire il suono mettendo in secondo piano sfumature e passaggi che distinguono i
Nerve da mille altri mestieranti. Questo
Fracture mostra appunto uno stacco, un a nuova partenza per la band genovese e data la qualità del lavoro, non mancherà certamente di destare interesse.
Su
Bandcamp c'è l'intero lavoro.
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