"Minimale" è decisamente il termine più adatto a descrivere la proposta musicale degli spagnoli Sadus, che provengono da una terra in cui il black metal fa molta fatica a trovare terreno fertile, dove perfino il face painting si scioglie per l'arsura del sole. Non mi aspettavo certo quindi un lavoro in stile Marduk, con tanto di apologia alla guerra e a tutte le conseguenze che ne derivano... Come dicevamo, minimale è la copertina (raffigurante una bomba atomica), minimali sono i titoli delle tracce (forse questi sono proprio orridi, ma tant'è), minimale è il genere musicale scelto e suonato con abbastanza perizia. Il discorso prosegue anche a livello di produzione, piuttosto scarsa ed incongruente visto che i livelli dei vari strumenti cambiano e molto anche da una traccia all'altra. Per il resto, dopo un'intro piuttosto inutile si parte con "Megatomic Nightmare", un manifesto di ignoranza che si ripeterà per tutti i trenta minuti dell'album. Black metal (se così vogliamo chiamarlo) velocissimo, grezzo, violento, becero... insomma, tutto quello che fa del metal un enorme fenomeno da baraccone. Sette tracce tutte uguali, condite da riff che hanno l'unico pregio di essere piuttosto groovy e da una prestazione vocale assolutamente indegna. In conclusione il buon rifacimento di "Triumphant Gleam" dei Darkthrone, ma in questo caso si sa: coverizzando una composizione dei maestri si parte già da posizione piuttosto favorevole. "Hell Fuck Demon Sound" è un album che fa probabilmente dell'inutilità la sua bandiera, un pò come un film porno amatoriale cecoslovacco: anche in questo caso qualcuno non faticherà molto a trovargli un'utilità.
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