Riecco che, dopo "Life Sentence" con i Satan, Brian Ross si ripresenta anche al timone dei
suoi Blitzkrieg, grazie ad un ottimo album, quale si rivelerà "Back From Hell", dove a dispetto di una formazione profondamente rinnovata (spicca la presenza del figlio di Ross, Alan alla chitarra), il legame con la tradizione britannica è ben evidente, nel songwriting, resa sonora e nelle atmosfere più in generale, addirittura nell'etichetta discografica: la Metal Nation Records creata dall'ex Tygers of Pan Tang Jess Cox.
Pur non trattandosi di un concept album il titolo è ispirato a Jack the Ripper, e la stessa copertina (con tutti i suoi dettagli) lascia pochi dubbi sull'ambientazione oltre a rimandare a quella del loro secondo album "Unholy Trinity", inoltre non solo i Blitzkrieg
omaggiano se stessi con la reprise di "Buried Alive" (la versione originale era presente sul loro primo singolo), ma anche i Judas Priest - musicalmente e nel testo - con "Call for the Priest".
Due parole a parte spettano alla loro versione di "Seek and Destroy" dei Metallica, i quali con la cover di "Blitzkrieg" avevano spinto molti loro fans a riscoprire questa formazione inglese. Ebbene, pur senza la bruciante energia dell'originale, ne esce una versione tutto sommato soddisfacente, e comunque in linea con lo stile dei
The Krieg.
Una full immersion nella N.W.O.B.H.M. quindi, anche nella registrazione rigorosamente low-fi, tanto nelle canzoni più dinamiche ("Back from Hell" e "Return to the Village" su tutte) quanto in quelle più lente, che siano "Complicated Issue" (dove Ross duetta con Emma Baxter) e l'intrigante "Sahara", oppure la meno riuscita "One Last Time".
Fedeli e coerenti.
E pure bravi...
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