Metal.
Grunge.
Alternative.
Prog.
Hardcore.
I pugliesi
Mind Enemies prendono Metallica e Corrosion Of Conformity e li spediscono a Seattle per una
jam session con i Nirvana, per poi sottoporre la comitiva ad un trattamento sonico a base di Tool e Dream Theater, senza dimenticare di aggiungere al processo un pizzico di
groove nichilistico alla Pantera.
Può sembrare un “pasticcio” (niente paura, qualcuno lo diceva anche dei Mastodon …), ma vi assicuro che, nonostante qualche inevitabile squilibrio contingente, l’idea che sostiene il progetto di Giuseppe Caruso e dei suoi sodali è piuttosto intrigante e degna di attenzione, soprattutto per le buone prospettive che lascia intravedere.
Come anticipato, infatti, la formula al momento mostra qualche pecca, la voce di Giuseppe non sempre possiede la necessaria espressività per sostenere un impasto così eterogeneo e talvolta l’amalgama non è sufficientemente accurata (la feroce “Oblivion”, pur ben realizzata, rappresenta un “corpo estraneo” nell’economia complessiva del dischetto …), eppure la torbida “Son of silence”, la malinconica
title-track e l’intensa “Another life” piacciono per gusto armonico e per il tentativo di far convivere forme musicali abbastanza diverse, alla ricerca di soluzioni artistiche di “carattere”, quando sarebbe stato decisamente più facile allinearsi a qualcuno dei numerosi
trend del nostro convulso panorama
rockistico.
La strada è giusta, con un incremento di lucidità e una maggiore efficacia vocale (magari valutando l’ingresso di un cantante di “ruolo” …) il gruppo potrà mettere a frutto le sue apprezzabili potenzialità.
Debutto positivo.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?