Copertina 6

Info

Anno di uscita:2021
Durata:29 min.
Etichetta:Antigony

Tracklist

  1. THE FALLEN
  2. CATACLYSM
  3. DARK MATTER
  4. CHIMERA
  5. OMEN
  6. STRANDING

Line up

  • Adrien
  • Romain
  • Andrea
  • Timothy

Voto medio utenti

Bene ma non benissimo.
I parigini When Waves Collide, dopo l'ep "blu" del 2019, tornano con il primo full length "Chasm" per Antigony Records che non è male ma avrebbe potuto essere decisamente meglio.

I nostri intraprendono la coraggiosa ma ardua scelta di dedicarsi ad un post rock completamente strumentale, direzione che potrebbe premiarli a patto che la componente musicale, lasciata totalmente abbandonata a se' stessa dato la mancanza della parte vocale, riesca da sola ad innescare quel meccanismo di crescendo esaltazione angoscia e depressione tipico di queste sonorità, rendendo un compito già piuttosto difficile dato che trattasi di musica emozionale ancora più arduo.
Purtroppo questo meccanismo non scatta o perlomeno scatta a tratti, non riuscendo a trascinare l'ascoltare in maniera definita nel vortice ansioso di un post rock venato di elettronica (mossa questa vincente) ma ancora incompleto e con troppi punti poco sviluppati e convincenti all'interno della mezz'ora che compone questo "Chasm".



Intendiamoci, non ci troviamo mai di fronte a momenti noiosi, anzi spesso ci veniamo a lamentare del fatto che i brani migliori, come "Dark Matter" non inneschino quella spirale ipnotica a causa della scarsa durata, ed in uno stile musicale che fa dell'onirismo e della contemplazione la sua forza stupisce vedere un solo brano sopra i 7 minuti di durata e molti intorno ai 4, cosa che spesso lascia l'amaro in bocca, come se gli When Waves Collide ad un certo punto non sapessero come chiudere il discorso, semplicemente usando un fade-out che ci sorprende, mentre le finali "Omen" e "Stranding" pur rimanendo godibili semplicemente non riescono a tenere il passo del resto del disco.

Molto belle le armonizzazioni, sempre con un ottimo gusto, i già citati inserimento elettronici e le sovraincisioni chitarristiche che richiamano la fase più sperimentale dei Dredg, ed una produzione davvero ottima che ci avvolge ad alti volumi su impianti stereo adatti a queste sonorità, non vi azzardate a deturpare questa arte con cellulari e casse bluetooth.

Il fatto che i quattro parigini si affidino anima e core ai grandi del genere non deve assolutamente ne' sorprendere ne' deludere, qui si parla di emozioni non di innovazione; le premesse ci sono tutte ma per i When Waves Collide il cammino è ancora più arduo a causa delle loro coraggiose scelte.

Vedremo se in futuro riusciranno a spiccare il salto che sembra decisamente essere nelle loro corde oppure no.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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